Il funerale dei quattro ragazzi di Torre Del Greco morti a Genova. Foto LaPresse

Funerali di uno Stato

Maurizio Crippa

Oggi è andata in scena l’anteprima, a Torre del Greco. La Grande Rappresentazione sarà domattina a Genova, ma al dolore si aggiunge un dubbio, o molti 

L’anteprima è andata in scena oggi, a Torre del Greco. La Grande Rappresentazione, la celebrazione del Lutto e del Dolore, sarà invece domani mattina, alle ore 11 alla Fiera di Genova: i funerali di Stato delle vittime del ponte Morandi. Ci sarà Conte, ci sarà Mattarella, ci sarà il cardinal Bagnasco. Chissà se ci sarà la città. Perché se l’anteprima dice qualcosa della Grande Rappresentazione, del cerimoniale nazionale del dolore e di come una nazione lo sa interpretare, al dolore si aggiunge un dubbio, o molti. 

  

A Torre Del Greco ci sono stati i funerali di quattro vittime, che quei funerali di Stato hanno rifiutato. Per essere più vicini a casa, sì, ma non solo. Il padre di un ragazzo aveva detto: “E’ un omicidio di Stato”. Qualcuno fuori dalla chiesa ha gridato: “Devono pagare tutto”. Uno striscione portava scritto: “Di uno stato strafottente vittime innocenti”. Come andrà a Genova domani, non sappiamo. Ma su 38 vittime chiamate all’appello, i parenti di ben 17 morti hanno rifiutato il gesto comune, il gesto dello Stato. Per gli stessi motivi, per lo stesso rancore sordo smozzicato in qualche frase ai cronisti, o sui social: è un omicidio di Stato, noi in questo Stato non ci riconosciamo. E vengono in mente i fischi e le urla al funerali di Giovanni Falcone e della sua scorta, anno 1992. Quando iniziò a crollare, un pezzo di Stato.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"