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Viva il genitore mamma

Maurizio Crippa

Le madri sì che hanno due palle così, che gli inutili portatori di debosciati spermatozoi se le sognano

Manco fossi matto m’azzarderei a prendere posizione sulla faccenda da spiaggia del momento, il genitore 1 o il genitore 2, e se sia meglio persino avere un genitore A oppure B che avere una mamma e un papà. Roba difficile, perciò la faccio corta: dovrebbe essere riconosciuto uno e un solo genitore, la mamma. E non perché ce n’è una sola, ma perché la mamma o genitore femmina – se preferite – ha due palle così, se si può dire, che gli inutili portatori di debosciati spermatozoi se le sognano. Prendete la mamma di Bin Laden. L’avrebbe difeso con la stessa grinta, il babbo, quel suo defunto scarrafone? E la mamma no vax che falsifica i certificati? Un coraggio da leonessa, no? Ma oggi c’è da monumentalizzare la mamma di Raffaele Ariano. E chi è?, vi chiederete. E’ il ricercatore di filosofia contemporanea nonché blogger (sic) che aveva denunciato su Facebook il comportamento invero riprovevole di una capotreno di Trenord, i malmessi trenini lombardi, che aveva strillato nell’altoparlante: “Zingari e molestatori scendete, avete rotto i coglioni”. Bene, invece di rampognare la troglodita, sono giorni che aggrediscono lui suoi social. Insulti che non è bello per una mamma sentirli. E così questa femmina Alfa (ma chiamiamola così, la Grande Madre, e non se ne parli più) è scesa in campo e s’è rivolta direttamente al presidente della Repubblica affinché difenda il suo figliolo. Ed è tutto molto bello, perché non bisogna far scendere nessuno dal treno. Però, suvvia, a una certa età, anche uscire dalla cameretta del pupo non sarebbe male.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"