C'è un elefante nella stanza di Disney

Dumbo, Aladdin, Mulan e gli altri. I classici d'animazione Disney diventano live-action, adattamenti con attori in carne e ossa. Una strategia precisa, per millennial nostalgici e retropensieri pol. corr.

Enrico Cicchetti

Disney ha finalmente svelato "l'elefante nella stanza". Nella mattina di mercoledì (il tardo pomeriggio italiano), la compagnia di Burbank ha rilasciato il primo teaser della pellicola firmata Tim Burton. Un remake del capolavoro di animazione del 1941 Dumbo, l'elefantino volante che ha incantato generazioni di bambini. E che ne ha spaventati altrettanti, con le sue scene "psicotrope" di elefanti rosa dalle orbite vuote che "continuano ad avanzar...". Per vedere la nuova versione bisognerà aspettare almeno fino al 29 marzo 2019, quando uscirà nelle sale americane.

      

La trasposizione di classici d'animazione in versione live-action sembra essere una delle nuove strategie Disney. Nel pentolone dell'Apprendista stregone stanno bollendo gli adattamenti con attori in carne e ossa di film come Aladdin (uscita prevista il 24 maggio 2019), Il Re leone (19 luglio 2019) e Mulan (marzo del 2020). Tutte queste nuove uscite arrivano dopo il grande successo di La Bella e la bestia diretto da Bill Condon e di Il libro della giungla di Jon Favreau, che ha vinto un Oscar per gli effetti speciali. Ma la prima pellicola di questo genere, con la quale la casa di Topolino ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo è stata Alice in wonderland, sempre diretta dal visionario regista degli scheletrici "incubi di Natale". La Bella e la bestia ha superato ogni record di prevendite in America, mentre nei cinema Odeon – il gruppo più grande d'Europa – si "staccava" una prevendita ogni 28 secondi: secondo Forbes il preselling del film è il quarto più alto di tutti i tempi, dietro ai due nuovi episodi di Star Wars e a Cinquanta sfumature di grigio

  

 

 

Ma il vero "elefante nella stanza" nascosto in evidenza dietro l'intera operazione è spiegato bene da Akil Houston, professore associato nel dipartimento di studi culturali nell'Univeristà dell'Ohio. L'esperto ha detto a The Post che questi adattamenti sono destinati a un pubblico più anziano, a chi da bambino è cresciuto con i classici animati Disney. Una sorta di "operazione nostalgia" in salsa tecnologica. "È un po' come quando senti una vecchia canzone alla radio, puoi ricordare quello che stavi facendo e che cosa succedeva nella tua vita", ha spiegato Houston, che evidenzia però anche come queste pellicole tendano anche ad essere più cupe e ad affrontare questioni contemporanee. "Se guardi alle ultime uscite della Disney, offrono momenti di nostalgia ma invitano anche a riflettere sul presente".

   

Ad esempio nella Bella e la bestia è stato inserito il primo personaggio dichiaratamente gay. Maleficent, l'adattamento live della Bella addormentata del 2014, ha sollevato un polverone dopo che Angelina Jolie ha confermato all'Huffington Post che una scena controversa era una metafora dello stupro. Anche l'importanza di avere nel cast un attore portatore di un messaggio che trascende il personaggio del film non può essere sottovalutato. Emma Watson che interpreta l'eroina di La Bella e la bestia sullo schermo, nella vita reale è in prima linea con il suo attivismo sociale e l'impegno nelle Nazioni Unite. Come evidenziato in un recente numero di Variety da Greg Foster, ceo di Imax Entertainment, "Watson parla pubblicamente e in modo autentico alla generazione millennial".

 

Non più semplici cartoni, insomma, ma operazioni intenzionali di marketing: film con sottotrame per adulti, possibilmente in grado di attivare retropensieri politicamente corretti e finire più facilmente in homepage su New York Times e affini.

      

     

Anche la squadra scelta per Dumbo promette di essere dirompente: nel cast ci saranno artisti del calibro di Colin Farrell, Danny DeVito, Eva Green e il premio Oscar Alan Arkin (Little Miss Sunshine). Le musiche sono composte dal maestro Danny Elfman, che ha già lavorato con Burton sia in Big Eyes che nel film d'animazione Frankenweenie. I costumi sono della quattro volte premio Oscar Colleen Atwood, che per il regista ha vestito Alice in wonderland. L'aspetto dell'elefantino è opera del talentuoso scenografo Rick Heinrichs, che ha vinto un Oscar con Sleepy Hollow, sempre di Burton. Il direttore della fotografia è Ben Davis, che recentemente è stato nominato ai Bafta per Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Insomma, ci aspettano effetti maestosi e una resa grafica travolgente. Speriamo solo che gli orrorifici pachidermi rosa, etilici e scorretti della versione originale, non vengano edulcorati dal pol. corr. Son qua, son qua, continuano ad avanzar...

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