Isabella Ragonese in “Tutta la vita davanti"

Il centralinista del ministero della democrazia diretta

Massimo Bordin

Il ministero dovrebbe avere una sede, anche se modesta, probabilmente negli uffici distaccati della presidenza del Consiglio. Nulla più che qualche stanza

L’annunciato ministero “per la democrazia diretta” induce al sorriso, ma siccome prima di ridere, o piangere, è meglio capire, occorre immaginare. Il ministero dovrebbe avere una sede, anche se modesta, probabilmente negli uffici distaccati della presidenza del Consiglio nella galleria Colonna, nulla più che qualche stanza. Una bella e grande per il ministro, una comunicante per il suo staff, un’altra più ampia per i (pochi) funzionari. Nel corridoio, che affaccia sulla porta, naturalmente a vetri in nome della trasparenza, la postazione più delicata: quella dell’usciere-centralinista. “Pronto, ministero della democrazia diretta. Chi vuole? Il ministro? Le passo la segreteria”. La democrazia diretta, che è comunque una cosa seria, finirebbe con una telefonata ma nascerebbe un magnifico personaggio letterario. Il centralinista del ministero della democrazia diretta.