Alessando Di Battista (foto LaPresse)

Baristi della democrazia

Antonio Gurrado

Di Battista barman in Abruzzo è la parabola del M5s: nato per consegnare il potere a chi stava dall'altra parte del bancone e ricacciato nei bar dopo un giro in Parlamento

Le immagini di Alessandro Di Battista che fa il barman in spiaggia a Ortona chiudono un cerchio. Da sempre in Italia la politica è faccenda da bar. Troppo complicata per essere presa seriamente e troppo semplice per essere lasciata a professionisti, la politica ha trovato nei bar dello Stivale il luogo ideale per esercitare il riformismo da bancone, proporre la soluzione draconiana, esprimere la protesta vaga, lanciar magari l’insulto avvinazzato. Al bar, come in nessun altro luogo, gli italiani diventano dunque politici eccellenti: in particolare il barista, figura saggia e semplice al contempo, in grado di miscelare in sé le istanze dell’uomo comune, prendendo il meglio da ogni singolo avventore ma riuscendo (l’ho visto coi miei occhi ammirati) a montare certe parole chiave in discorsi verosimili fumosi abbastanza da dar ragione contemporaneamente a due clienti che sostenevano tesi opposte. 

 

 

Il MoVimento 5 Stelle, viene da pensare, è nato per consegnare il potere ai baristi; per trascinare fuor di metafora la politica da bar e renderla attività concreta. Orde di baristi della politica hanno dunque invaso i municipi, gli scranni parlamentari, i ministeri; e i loro clienti, cioè il popolo, sulle prime hanno esultato per la svolta. Poi però, quando hanno visto che il caffè non diventava gratis, che le riforme partorite al bancone non attecchivano, che la realtà opponeva una resistenza imprevista alle soluzioni draconiane, che con l’insulto e con la pasquinata non si andava da nessuna parte, hanno chiesto il conto. Così è iniziata la fase discendente del MoVimento. Stia attento dunque Di Battista: quando a Ortona un anziano in braghettoni o una signora in costume intero gli comandano un caffè macchiato e un commento sul governo, non lo stanno invitando a condividere con loro la conclamata saggezza politica di chi sta dietro al bancone. Dopo aver fallito l’esperimento di far diventare i baristi dei politici, i clienti si stanno solo godendo la soddisfazione di vedere i politici ridotti a fare i baristi.

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