Greta Thunberg (foto LaPresse)

Greta Thunberg non è servita a niente

Antonio Gurrado

A due anni dal suo primo sciopero, abbiamo scoperto che un virus a sorpresa avrebbe potuto farci più male del riscaldamento globale. Non era meglio andare a scuola?

È tornata Greta Thunberg (ve la ricordate, Greta Thunberg?), la quale proprio oggi ha scritto un articolo sul Guardian per dire, a brutto muso: domani saranno passati due anni dal giorno in cui ho iniziato a protestare non andando a scuola (ve la ricordate, la scuola?) e i politici ancora non hanno fatto nulla in favore dell’ambiente. Dice proprio, Greta Thunberg, che sono stati due anni buttati via. A parte che potevo dirlo anche io da subito, a Greta Thunberg, che sarebbero stati anni persi, c’è un paio di considerazioni da fare. Non è lievemente autocentrato datare la palingenesi del mondo al momento in cui si decide di bigiare la scuola ogni venerdì (ve li ricordate, i Friday for Future?), e poi lagnarsi perché il mondo non è cambiato abbastanza? Sono stato l’unico a notare che negli ultimi sei mesi i grandi della terra hanno avuto altro a cui pensare, o dobbiamo dedurre che l’intemerata di Greta celi una certa contrarietà di fronte alla scoperta che magari, anziché il riscaldamento globale come largamente annunciato, avrebbe potuto farci tutti fuori un virus a sorpresa? Ma, soprattutto, se due anni di caparbie proteste sistematiche non hanno portato a nulla, non sorge il sospetto che forse quel tipo di protesta non era lo strumento giusto per riuscire a ottenere qualcosa? Ve la ricordate, la serena autocritica?