Giuseppe Conte (Foto LaPresse)

Poltrone, poltrone, poltrone

Andrea Marcenaro

Vanno forte nel dibattito: dalla récamier - con un nome che pare immaginato per Giuseppi - alla voyeuse, per i decaduti come Salvini

Poltrone, poltrone, poltrone. Vanno forte, nel dibattito. Poltrone dunque, ricopio per ripasso. Esistono perciò: la poltrona a pozzetto, la poltrona a dondolo, à la reine, baigneuse, bebé, la poltrona bergère, la cabriolet; inventarono la forma caqueteuse, la chaise longue, la chippendale e la courante; videro la luce la poltrona d’angolo, da biblioteca, trasformabile quest’ultima in scaletta, le poltrone da riposo, o da lettura, c’era la comode col buco sotto per il vasino da notte, ma anche d’honneur erano, le poltrone, o dos-à-dos, che non vuol dire due a due, se mai culo a culo, e à la duchesse, seduta questa che viene prima della fràllero, qui da noi detta fratina. Nacque la poltrona hepplewhite, con lo schienale a scudo che non verrà mai male, la meridiènne che dominò lo stile Impero, e di seguito la poltrona récamier, questa vi prego di rinominarla, récamier, nata nel Direttorio con un nome che pareva da subito immaginato per Giuseppi. E nacque infine, in esclusiva per le sale da gioco, la poltrona voyeuse. Confortevole, funzionale. Chi troppo perdeva alla roulette, perché avrà pure Salvini goduto di un nonno, decadeva a voyeur.

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.