La manifestazione nazionale dei sindacati a Reggio Calabria (foto LaPresse)

Nuove vertenze sindacali all'orizzonte

Andrea Marcenaro

Pare che i dipendenti tendenzialmente meno pagati d’Europa, dove gli emolumenti degli ultimi dieci anni sono scesi del due per cento mentre in Germania salivano dell’undici e in Francia del sette, chiedano perfino qualche soldo

Pare che stiano partendo delle vertenze salariali. Che partano, alcune. Pare, eh! Pare che i dipendenti tendenzialmente meno pagati d’Europa, dove gli emolumenti degli ultimi dieci anni sono scesi del due per cento mentre in Germania salivano dell’undici e in Francia del sette, chiedano perfino qualche soldo. Alcune categorie, fino a duecento euri di aumento al mese, altre meno, ciò che qualcosa comunque vuole dire. Ma mica solo questo. Pare perfino che quegli stessi sindacati i quali negli ultimi dieci anni, però da prima, da molto prima, spingevano per scioperi iperpolitici, o per Di Pietro duce, per Renzi decollato, o per le mèche di Fiorella Mannoia, o contro gli Ogm, oppure contro l’insediamento della piovra mafiosa nel circondario di Portofino, pare che i sindacati stessi, si diceva, si siano ricordati che il lavoro conta e il salario di seguito. Che tira più un ciuffo di euri di un carro di nuvole. Fedeli all’alleanza con Di Maio, chiamiamolo pure palpito di cittadinanza.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.