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Consigli israeliani agli Stati Uniti sulle stragi

Occorre più sorveglianza e prevenzione. Al Jerusalem Post, Danny Yatom, ex capo del Mossad, dice che in America è tempo di cambiare atteggiamento nei confronti della violenza armata

Secondo Danny Yatom, ex direttore dell’agenzia di intelligence israeliana Mossad, è tempo che gli Stati Uniti cambino atteggiamento nei confronti della violenza armata. “Probabilmente gli Stati Uniti dovrebbero considerarla come un attacco terroristico anche se la persona che preme il grilletto è cittadino americano – spiega Yatom a Media Line – L’assassino possiede e usa armi atte a trucidare persone innocenti, e questo non è altro che terrorismo”. Aggiunge Yatom: se l’America, per fermare questa violenza armata, investisse la stessa quantità di denaro e risorse che investe per prevenire attentati terroristici in stile al Qaeda, potrebbe avere molto più successo nel contenere questo genere di incidenti. Yatom esprime apprezzamento per la risposta tattica delle squadre speciali statunitensi Swat; ma il loro problema principale, dice, è che intervengono a incidente iniziato, quando ci sono le prime vittime ed è già troppo tardi. “Il primo e principale elemento per riuscire a sventare gli attacchi terroristici è raccogliere accurate informazioni di intelligence in tempo reale”, afferma Yatom sulla base della sua esperienza diretta. Ad esempio nel caso della sparatoria in Texas, Yatom sottolinea come il problema più grande sia stata l’incapacità delle forze dell’ordine di cogliere per tempo sui social network i messaggi che indicavano che l’assassino stava per compiere un attacco.

 

Yatom esorta il governo degli Stati Uniti a sviluppare un sistema in grado di setacciare i social network e segnalare gli individui che potrebbero essere potenziali stragisti. E sono necessarie leggi che consentano alle autorità di fermare e interrogare un sospetto prima che compia una sparatoria. Yatom raccomanda inoltre di posizionare guardie armate agli ingressi dei luoghi pubblici frequentati dal pubblico, analogamente a quanto avviene in Israele dove il governo spesso copre le spese per le compagnie di sicurezza private. ‘Avere guardie armate, ben addestrate ad affrontare le persone che si accingono a sparare su innocenti, può far fallire sul nascere molti di questi tentativi stragisti’, afferma Yatom, che ha anche qualche consiglio pratico da dare a coloro che gestiscono luoghi pubblici e a coloro che si trovassero in un luogo dove entra in azione un tiratore assassino. Ai primi suggerisce di identificare e proteggere i punti vulnerabili dei loro fabbricati e di installare metal detector. Si possono anche costruire ostacoli fisici, come una palizzata, in modo che vi siano solo uno o due punti d’accesso. ‘Questo aiuta – spiega – perché è più facile mettere in sicurezza un minor numero di luoghi, il che vale anche per scuole e università’. Ai civili che si trovassero coinvolti, Yatom consiglia che le persone armate tentino di fermare il killer solo se sono addestrate a farlo. Per tutti gli altri, la raccomandazione è di cercare di nascondersi e chiamare le autorità il più rapidamente possibile, dando molti dettagli sulla situazione”.

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