Il racconto del giornalista. Per l’israeliano medio, le armi da fuoco sono semplicemente uno strumento di protezione contro la violenza araba che ha plasmato questa società nell’ultimo secolo. Come l’esercito, sono un male necessario
Di recente sono stato in un poligono di tiro al coperto a Gerusalemme e osservavo i nuovi richiedenti di una licenza di armi: persone comuni, un uomo sulla sessantina con l’aria di un professore di Talmud, una giovane madre che era stata evacuata dalla città meridionale di Sderot dopo che i terroristi di Hamas avevano ucciso dozzine di suoi vicini il 7 ottobre e che ora vive in un’angusta stanza d’albergo nella nostra città con suo marito e due figli”. Così Matti Friedmann in un lungo articolo pubblicato il 10 aprile sulla Free Press.
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