Ricetta Seriale

Un'estate fa, una serie che mantiene ciò che promette

Gaia Montanaro

La nuova serie di Sky Original segue le vicende di Elio, la cui vita viene stravolta dal ritrovamento del corpo di una donna che era stata la sua fidanzata in un’estate di molti anni prima

È disponibile dal 6 ottobre su Sky Atlantic e Now “Un’estate fa”, la nuova serie Sky Original prodotta con Fabula Pictures con protagonisti Lino Guanciale e Claudia Pandolfi. La storia si muove su due piani temporali distinti e segue le vicende di Elio, avvocato di successo con moglie e figlia al seguito, la cui vita viene stravolta dal ritrovamento del corpo di una donna – Arianna – che era stata la sua fidanzata in un’estate di molti anni prima. La ragazza era scomparsa misteriosamente (si credeva per un allontanamento volontario) ma il suo corpo viene ritrovato trent’anni dopo in una macchina in fondo al mare. Elio, a seguito di un incidente in auto, si ritrova magicamente catapultato in quell’estate degli anni Novanta, con il corpo di allora ma la coscienza di oggi, e cercherà di scoprire cosa sia successo alla ragazza.

 

Il meccanismo narrativo che trasporta gli eventi dal presente al passato tende in qualche caso, nella sua ripetitività, ad essere non sempre così efficace ma i flashback, elemento strutturale e non pretestuoso della serie, vengono utilizzati secondo la loro intrinseca potenzialità (narrativa, quindi, e non di mero meccanismo). Un’estate fa ha alcuni meriti: è innanzitutto una serie che mantiene ciò che promette. È compatta, gode di buon ritmo e ha la capacità di tenere insieme generi diversi – mistery, drama, elementi di alleggerimento ed altri più thriller – in modo fluido e convincente. L’effetto nostalgia, ottenuto soprattutto tramite canzoni e riferimenti narrativi ad hoc (lodevole la pasta visiva e cromatica che distingue la linea narrativa passata da quella presente), fa il resto e la messa in scena ha un buon equilibrio. Guanciale fa il suo e gli attori – presenti e passati – riescono bene a rendere nelle loro dinamiche lo spirito del tempo a cui appartengono. È un racconto che, nel suo sperimentare, rimane comunque classico e dalla vocazione abbastanza ampia (la presenza dello stesso Guanciale suggerisce questo desiderio di intercettare una platea il più possibile vasta), riuscendo a conservare un buon equilibrio che lo rende appetibile per pubblici e sensibilità diverse. La serie è diretta da Davide Marengo e Marta Savina, scritta da Valerio Cilio, Federico Favot, Michele Alberico e Massimo Bacchini e interpretata, oltre che da Guanciale e dalla Pandolfi, da Filippo Scotti, Antonia Fotaras, Nicola Grimaudo, Paolo Pierobon (tra gli altri).

 

Dove è stata girata “Un’estate fa”? Come spesso accade per le serie Sky, uno degli elementi che risultano ben curati è rappresentato dalle location e più in generale dalla messa in scena. Qui l’attenzione è duplice: per la ricostruzione del sapore estetico degli anni Novanta, il mare e i paesaggi sono quelli pugliesi (zona di Gallipoli), con i suoi colori caldi e saturi. Il campeggio è invece quello abbandonato di Castel Fusano. La parte cittadina è ambientata per lo più a Roma; merita una menzione d’onore la casa dove abita Guanciale con la famiglia, notevole villa singola caratterizzata da legno e pareti a diaframma, scelte cromatiche variopinte e ampia vegetazione incombente.

 

Quali sono le musiche della serie? Non c’è effetto nostalgia che si rispetti senza delle azzeccate canzoni a corredo. Per “Un’estate fa” la playlist – curata da Valerio Errico e Marco De Angelis e disponibile su Spotify – comprende, oltre alla colonna sonora di Califano che dà il titolo alla serie e che è presente anche nella versione di Mina e di Francesca Michielin – Enjoy the Silence dei Depeche Mode, Shout dei Tears for Fears, Amore disperato di Nada e The Power of Love dei Frankie Goes to Hollywood.

 

Qual è il tono di Un’estate fa in tre battute?

 

“Cosa mi ricordo di quell’estate? Mi ricordo il calippo”.

“Che faccio? Riassumo trent’anni in trenta secondi?”

“E poi non mi ricordo più un cazzo”.

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