Piccola Posta Il velo della vergogna Lunedì scorso la Corte Suprema della Repubblica islamica dell’Iran ha respinto la richiesta di revisione del processo contro Saba Kord Afshari, colpevole di aver infranto l’obbligo di indossare lo hijab Adriano Sofri
Sul velo islamico l'islam sfida ancora una volta la laicità francese Un emendamento approvato dal Senato vieta i simboli religiosi alle mamme che accompagnano i loro figli in gita: niente crocifissi e niente hijab. Ma insorgono solo le comunità musulmane Mauro Zanon
Pecunia e sharia Decathlon, l’ultima catena a flirtare con l’islam politico, ha deciso di lanciare la vendita degli hijab sportivi. E dopo le polemiche l'ha ritirato Redazione
Amica Teheran Niente #MeToo per le ragazze iraniane che strappano il velo. Alle nostre femministe interessa di più spingere per la caduta dei Weinstein. E indignarsi per l’iniqua tassa sugli assorbenti Giulio Meotti
L'Iran libera la donna che protestava senza velo. E ne arresta un'altra Domenica esce dalla galera la “ragazza di via Enghelab”. Ma già si parla di una nuova carcerazione, mentre il governo continua a colpire i dissidenti Enrico Cicchetti
Princìpi velati Il caso dell’avvocato che indossava l’hijab in tribunale e l’applicazione della legge Guido Salvini*
Una campionessa di scacchi mette a nudo la mancanza di libertà in Iran "Obbligatorio giocare con il velo? Allora vi saluto e non gioco il Mondiale", ha detto la scacchista di punta della nazionale americana, la ventiduenne di origini georgiane Nazi Paikidze-Barnes. In Iran il velo è obbligatorio per tutte le donne, anche per le straniere. E chi si rifiuta rischia l'arresto. Giovanni Battistuzzi
La sottomissione chic dell'hijab Da Playboy all’Unesco, è un tripudio di donne scollacciate col velo. Un establishment conformista e iper inclusivo l'ha trasformato in un simbolo dei diritti umani e in una nuova frontiera nella grande conquista della tolleranza. Gli islamisti hanno perfettamente capito la psicologia delle élite occidentali terrorizzate dall'“islamofobia”. Redazione
Locarno 2016 Al Festival di Locarno storie di Isis e hijab e giovani millennial con l'animo da cineclub In concorso, anche una manciata di titoli scelti apposta per far dire allo spettatore “due ore di vita buttate via”. Per salvarci – e per curiosità, a Locarno esiste da cinque anni un workshop dedicato ai giovani critici diretto da Eric Kohn – siamo andati alla tavola rotonda “Cultures of Criticism in Digital Age”. Mariarosa Mancuso