(foto ansa)

Saverio ma giusto

Che ne è stato del toast diviso a metà? E poi, Alain Elkann è tornato da Foggia?

Saverio Raimondo

Salutiamo l'estate 2023 con un ricordo degli avvenimenti più emblematici e polemici della stagione. E sfatiamo i fraintendimenti alla base di questi episodi 

Ora che Poppea si è portata via l’estate, possiamo e dobbiamo prepararci a entrare nell’autunno caldo. Ma non possiamo davvero vivere nel presente e avanzare nel futuro se prima non chiudiamo i conti con il passato. L’estate 2023 è stata ricca di avvenimenti che hanno segnato per sempre le nostre vite; molte di queste vicende però sono rimaste sospese. Sarà ora mia premura farvi dono dell’epilogo, affinché possiate dormire sonni tranquilli e ristoratori. 

Partiamo dal taglio del toast, quel taglio che è costato 2 euro in più ai malcapitati di turno e che ha dato il via a una vera e propria gara di sovrapprezzi folli e scriteriati: com’è finita quella vicenda? Ebbene, non tutti sanno che il barista che ha tagliato il toast in cambio di 2 euro in più era un noto samurai, Ken Soshu, impiegato in un bar come stagionale a causa del fatto che gli italiani questi lavoretti non li vogliono più fare; e che il Soshu ha praticato il taglio del toast con una katana originale del Quattrocento in un colpo solo. Da qui, il sovrapprezzo di 2 euro – oserei dire: economico. Molti si sono soffermati sullo scontrino di quel toast diviso a metà, ma in pochi hanno notato la finezza del taglio: netto, pulito, nemmeno una briciola. Fortunatamente, a notarlo sono stati importanti collezionisti stranieri: del resto era dai tempi di Lucio Fontana che un taglio non suscitava così tanto dibattito. Il samurai è stato dunque acquistato dall’Arabia Saudita come Roberto Mancini (anche la cifra sborsata è stata la stessa, la differenza è stata solo di 2 euro in più chiesti dal samurai); Arabia Saudita dove ora facoltosi sceicchi portano da tagliare al Soshu qualunque cosa: torte, siepi, filoni di pane, alcuni – i più danarosi – si fanno tagliare da lui persino barba e capelli. Ogni suo taglio vale 2 milioni di euro. L’altro giorno, tagliando una zucchina alla julienne per la cifra record di 600 milioni di euro, Ken Soshu si è tagliato la falange di un dito e le Borse di tutto il mondo hanno chiuso al ribasso peggio dello scoppio della bolla immobiliare cinese.

E il piattino? Il celebre piattino da condivisione costato anche lui 2 euro in più ad altri malcapitati in un ristorante ligure? Ebbene, non tutti sanno che non era un piattino qualunque. Quel giorno in quel ristorante c’era un sacco di gente, la lavastoviglie era rotta, quindi i ristoratori si sono visti costretti a mettere mano al servizio buono: il Sacro Servizio. Sì, quello del Sacro Graal: era in possesso di questo ristoratori liguri per tutta una serie di vicende notarili che non starò qui a spiegare. Bicchieri, piatti… e piattini appunto! Il famigerato piattino per la condivisione costato 2 euro in più era il Sacro Piattino sul quale Gesù spezzò il pane per la condivisione con tutti e dodici gli apostoli – quindi anche in questo caso, oserei dire: economico. Mentre noi italiani ci indignavamo, facoltosi collezionisti stranieri hanno acquistato quel piattino; che proprio ieri è stato battuto all’asta da Christie’s per 2 milioni di dollari. 

E Alain Elkann? E’ tornato da Foggia, dopo il traumatico incontro con i lanzichenecchi a bordo di un treno Italo? Sì, ma stavolta in carrozza, scortato da alcuni crociati di ritorno dalla Terra Santa e con indosso un’armatura in finissimo bronzo – comunque stazzonata. All’ingresso dell’autostrada Elkann è stato multato da dei visigoti in uniforme per veicolo non conforme, che gli è stato sequestrato; ed è stato dunque costretto a prendere un Flixbus, assieme a dei mori, degli unni e dei tartari. Ha fatto comunque ritorno a casa, a Roma, nella quale vivrà da eremita. 

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