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Saverio ma giusto

È giunta l'ora di parlare di Ferragn-ex?

Saverio Raimondo

Altro che guerra in Ucraina, siamo assorbiti dal futuro incerto di Chiara & Fedez. Anzi, secondo le informazioni più accurate, la prima cosa che Zelensky ha chiesto a Meloni è un chiarimento sul futuro della coppia

Secondo i bene informati, durante il loro incontro in Ucraina, la prima cosa che Zelensky ha chiesto a Meloni non sono state nuove armi né generici aiuti o ulteriore sostegno al suo popolo, bensì “ma quindi i Ferragnez stanno litigati oppure no?”. Le tensioni (vere o presunte) fra Chiara Ferragni e il suo sposo Fedez stanno facendo tremare il mondo; tanto che sono in molti ormai a denunciare come la minaccia nucleare, la Terza Guerra Mondiale, il riscaldamento globale, l’inflazione, siano temi usati ad arte dai mass media per distrarci dalle cose importanti che contano veramente – il matrimonio fra “la Chiara e il Fedez”, appunto. Sempre più persone sono convinte che le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia si siano tenute immediatamente dopo la serata finale del Festival di Sanremo solo per oscurare il clima teso fra i due influencer all’Ariston e distrarre così l’opinione pubblica – in effetti, ma chi ne aveva sentito parlare delle elezioni nel Lazio e in Lombardia prima che ci dessero i risultati? Dice Kissinger: “Dopo Totti e Ilary, dopo Shakira e Piqué, se si mollano pure i Ferragnez qui viene giù tutto”. In gioco c’è il futuro dell’occidente e del mondo libero – anzi, del mondo “pensati libera”.

Il problema è che stavolta, al contrario che fra Russia e Ucraina, non è chiaro chi sia l’invaso e chi l’invasore. Se di rottura si tratta, è senz’altro lei che ha lasciato lui; ma è lui ad aver “attaccato”, rubando la scena sanremese a lei – la quale però, va detto, una volta sotto il riflettore di Sanremo tira fuori una letterina destinata alla se stessa bambina letta su un leggio trasparente di quelli fatti col plexiglas avanzato dal Covid: della serie ci voleva pochissimo a rubarle la scena, e infatti è bastato un bacio omosessuale, che nel 2023 da questa parte del mondo è ormai – e per fortuna – la cosa meno trasgressiva che si possa fare in pubblico. Biden, una volta in Europa per la visita a Kyiv, avrebbe volentieri fatto un salto anche in Italia a portare la solidarietà americana a uno dei due; ma anche il Pentagono, persino la Cia, stavolta non sanno da che parte stare. Mentre nelle precedenti coppie scoppiate tutti si affrettavano a schierarsi, a prendere posizione per l’uno o per l’altra, nel caso dell’eventuale divorzio dei Ferragnez c’è un silenzio da parte dell’opinionismo nazionale che è ben più teso di quello social fra i due protagonisti della vicenda. Non se ne sa nulla, è tutti un “si dice”, si mormora “pare che”, ma forse il fatto nemmeno sussiste; ma quando mai questo ci ha frenati dallo schierarci sempre e comunque, anche in diatribe fantasiosamente speculative? Improvvisamente tutti garantisti; tutti rispettosi della privacy di chi mette i propri figli sui social dal terzo mese di gravidanza. Il fatto è che sono entrambi sponsorizzatissimi; a schierarti con uno, perdi i brand dell’altra e viceversa.

Ma soprattutto, un eventuale divorzio dei Ferragnez sarebbe un cortocircuito che farebbe implodere tutto l’impianto retorico di questi anni: se ti schieri dalla parte di lei in nome delle donne, sei omofobo perché stai andando contro un bacio gay; se ti schieri con Fedez per combattere al suo fianco la battaglia per la legalizzazione delle droghe leggere, stai andando contro una donna la quale per giunta si è schierata a tutela del diritto all’aborto quindi stai andando contro tutte le donne e i loro diritti. E allora sì, non parliamo dei Ferragnez, lasciamoli litigare, mollarsi e/o fare pace per conto loro. Torniamo a distrarci con argomenti frivoli come la guerra in Ucraina.

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