(foto LaPresse)

Saverio ma giusto

Il b movie "Vannacci vs Salis" che piace tanto a Salvini

Saverio Raimondo

Forse ispirato da "Godzilla vs Kong" il gusto trash del segretario leghista è esploso. In un eventuale confronto, però, bisognerebbe che entrambe le parti le sparassero davvero grosse

Dunque, alla fine, come ampiamente previsto (ormai le sciagure non hanno più nulla di sorprendente), il segretario della Lega Matteo Salvini ha candidato il generale Roberto Vannacci alle elezioni europee. Il quale – Vannacci – una volta ufficializzata la candidatura, in nemmeno 24 ore ne aveva già sparate una mitragliata delle sue: Mussolini era “uno statista” (facendoci così rivalutare tutti quelli che hanno il busto del Duce in salotto: per loro almeno Mussolini è un complemento d’arredo), gli studenti manifestando in piazza “si mettono nelle condizioni di essere manganellati” (in effetti le abbiamo viste tutti le immagini dei manifestanti che prendono a capocciate i manganelli), ha ribadito che “gli italiani hanno la pelle bianca” (praticamente mezzo meridione, notoriamente olivastro, è apolide) e proposto classi scolastiche separate per gli allievi disabili (ma perché, i disabili non hanno la pelle bianca? E gli studenti stranieri? Per loro classi ulteriormente separate o li mettiamo assieme con i disabili, facendo passare la pelle di un altro colore come una disabilità dermatologica?).

Se continua così, Vannacci non arriva all’8 giugno: e non nel senso che qualcuno lo fermi, ma perché si brucia tutto prima. Tempo una settimana e avrà già proposto i ghetti, i rastrellamenti dei medesimi, le camere a gas, e poi si sarà giocato tutto il repertorio; dopo che s’inventa? Il comizio finale rischia di essere un greatest hits, con i fan sotto il palco che ripetono i grandi successi, ma con il generale al microfono che non ha più nulla di nuovo da dire. (Il Pd ha proposto di ignorare Vannacci. Su di lui hanno in preparazione anche un instant movie, titolo “La Zona di Disinteresse”: storia di una famiglia di sinistra con villetta a Capalbio che vive come se nulla fosse, mentre per tutto il film in sottofondo si sente Vannacci dall’altra parte del muro che dice la qualunque). Uno spunto interessante arriva dal mai sereno Matteo Salvini, che ha proposto un confronto tv fra il generale Vannacci e Ilaria Salis, candidata anche lei ma per l’Alleanza Verdi Sinistra.

Capisco che al cinema ci sia l’ennesimo film della serie “Godzilla vs King Kong”, e una mente facilmente suggestionabile potrebbe pensare di farne il reboot in chiave tribuna politica; ma “Vannacci vs Salis” sembra più “Zorro contro Maciste” (Umberto Lenzi, 1963); Matteo Salvini deve aver visto troppi b movie – o troppe poche tribune politiche. Però ammettiamolo: Salvini non è l’unico ad avere il guilty pleasure per certe trashate. A chi non piacerebbe vedere almeno cinque minuti di Vannacci contro Salis, lui con la divisa lei con le catene? Ma il rischio è quello di restare delusi da un incontro fra avversari non alla pari: lui è carico a molla, ma lei? Voglio dire: lui si sta dimostrando peso massimo in clownerie, mentre lei finora ha conservato integra tutta la sua dignità nonostante la sua condizione giustificherebbe il dare di matto. Ma affinché il confronto fra i due funzioni, mentre lui cita il Mein Kampf in sequenza mixata, bisogna che lei svalvoli a sinistra. Vannacci propone l’eugenetica? E allora Salis deve sparare come minimo l’abolizione della proprietà privata! Vannacci dice che dobbiamo curare gli omosessuali? Salis dica “a morte tutti i padroni”! Solo così la proposta di Salvini di un confronto tv avrebbe un senso. Resta poi un problema, diciamo così, di natura pratica: non so se Salvini ha saputo, ma Salis è in prigione a Budapest, e non la fanno uscire. Come si fa il confronto? L’unica soluzione sarebbe incarcerare in Ungheria anche Roberto Vannacci. Massì, bella idea! Grazie Matteo! Facciamolo.

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