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◉ LA GIORNATA

La resistenza ucraina riconquista terreno. Macron sente Putin e Zelensky parlerà al vertice Nato

Giovanni Battistuzzi, Enrico Cicchetti

Per il ministero della Difesa ucraino le truppe russe hanno "cibo e munizioni per ancora  tre giorni". Biden dice che Putin è "con le spalle al muro" e può usare armi chimiche

Zelensky parlerà al vertice Nato del 24 marzo


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parteciperà in video collegamento al vertice straordinario dei leader Nato del 24 marzo a Bruxelles, al quale sarà presente anche il presidente Usa Joe Biden. Lo ha riferito il portavoce presidenziale Serhiy Nykyforov, secondo quanto riporta l'agenzia ucraina Interfax.


 

Nuovo colloquio tra Macron e Putin: è durato circa un'ora.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha avuto un colloquio di un'ora con l'omologo russo Vladimir Putin. Lo riferisce l'Eliseo, spiegando che non c'è stato accordo tra le parti. Secondo il Cremlino, i due leader "si sono scambiati opinioni sulla situazione in Ucraina, compreso l’andamento dei negoziati con Kiev".

Macron tuttavia si è detto convinto della necessità di continuare gli sforzi, provando a percorrere tutte le vie diplomatiche per porre fine alla guerra. Il presidente francese oggi ha avuto anche un colloquio con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky.
 


Biden: Mosca pronta a usare armi chimiche in Ucraina

Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan ha parlato con i giornalisti alla Casa Bianca prima del viaggio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden domani a Bruxelles (poi si recherà a Varsavia in Polonia) e ha detto che gli Stati Uniti e i loro alleati lanceranno un ulteriore pacchetto di sanzioni contro la Russia giovedì prossimo.

Intanto Biden ha ribadito che la Russia potrebbe prepararsi a utilizzare armi chimiche e biologiche in Ucraina. Mosca, ha detto, "le ha già usate in precedenza", riferendosi al tentato omicidio del disertore del Kgb Sergei Skripal nella città britannica di Salisbury nel 2018. In quell'occasione venne usato un agente nervino chiamato Novichok, con il quale venne imbrattata la maniglia della porta di casa di Skripal, presumibilmente da due ufficiali dell'intelligence militare russa del GRU. Naturalmente c'è una grande differenza tra quest'arma (piuttosto raffinata) e l'uso di armi chimiche contro i civili in una vasta area residenziale: ciò che fecero per esempio le forze governative siriane in diverse occasioni per stanare i loro oppositori dalle aree urbane del paese, come Aleppo e Gouta.


   

Ancora tensioni con la Bielorussia: Il Kgb di Minsk accusa Kyiv di spionaggio

Il KGB bielorusso ha accusato l'ambasciata ucraina a Minsk di essere impegnata in attività di intelligence a favore della NATO . I servizi segreti bielorussi, riferisce l’agenzia di stato Belta, hanno eliminato una rete di spionaggio ucraina che operava nel paese "sotto copertura diplomatica". 

"Le azioni di alcuni diplomatici ucraini contengono indicazioni di reati sulla base del codice penale della Repubblica di Bielorussia. Tuttavia, in base all’articolo 31 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, queste persone godono di immunità da azioni penali da parte del paese di residenza", ha riferito il vice responsabile della Commissione investigativa del Comitato per la sicurezza dello Stato (Kgb) di Minsk, Konstantin Bychek. Secondo lui, otto dei 19 diplomatici ucraini che lavorano in Bielorussia "sono dipendenti regolari dei servizi speciali".

È bene ricordare che il 18 marzo tutti i dipendenti dell'ambasciata bielorussa a Kyiv hanno lasciato l'Ucraina, considerato uno dei segnali di un ingresso in guerra dei bielorussi a fianco delle truppe di Putin.


  

Reporters sans frontières (RSF): interprerte e fixer di Radio France rapito e torturato per nove giorni dai soldati russi

Un interprete e fixer (spesso si tratta di giornalisti locali o persone del posto che supportano il lavoro dei giornalisti stranieri durante il lavoro in scenari difficili, come quelli di guerra) che lavora per Radio France è stato rapito il 5 marzo e torturato per nove giorni dai soldati russi in un villaggio dell'Ucraina centrale. Lo riporta la Ong Reporters sans frontières, ricostruendo la vicenda attraverso il racconto della vittima.

Nikita - il cui vero nome non è stato rivelato - è caduto in un'imboscata da parte dell'esercito russo mentre era in macchina, nonostante avesse esposto un cartello con scritto "Stampa" sulla parte anteriore dell'auto. Racconta che la sua auto è stata colpita da 30 - 40 colpi sparati con armi automatiche.

I soldati russi lo avrebbero dunque portato in una casa, dove l'interprete ha cercato di spiegare quale fosse il suo ruolo e il suo lavoro. Qui sarebbe stato colpito più volte al viso e sul corpo con il calcio del fucile e torturato. Senza cibo per almeno 48 ore. Riporta inoltre Rsf che Nikita è stato gettato in un fosso, accanto a un cane morto, e sottoposto a una finta esecuzione. Un soldato ha anche fatto finta di voler controllare che la sua pistola funzionasse e ha sparato un colpo che ha sfiorato la testa del fixer di Radio France. 

La Ong racconta poi che NIkita sarebbe stato condotto nell'accampamento dell'esercito russo. Qui sarebbe stato legato a un albero e sottoposto a nuove violenze, perdendo conoscenza più volte. Avrebbe trascorso nella foresta, sempre legato a un tronco con le mani dietro la schiena, circa 5 giorni: in queste condizioni sarebbe stato interrogato sulle sue attività, mentre veniva colpito con barre d'acciaio. Successivamente sarebbe stato anche colpito da scosse elettriche. Nikita ha raccontato che i soldati russi sembravano divertirsi e che altri civili sono stati sequestrati allo stesso modo, subendo lestesse angherie. Rfs è riuscita a contattare alcuni di questi, che confermano la scioccante vicenda.

Il 13 marzo Nikita è stato rilasciato in una foresta. Un dipendente di RSF lo ha accompagnato durante la successiva visita medica, che ha confermato i maltrattamenti fisici. Ora, dice ancora la Ong, è in fase di ripresa, ma la sua storia sarà trasmessa alla Corte penale internazionale dell'Aia.

Via da Mosca?

 

Secondo Yale, su 467 imprese censite, tre quarti hanno deciso di cessare almeno temporaneamente la propria attività in Russia. Ma dietro questa apparente unità di intenti già si cela una prima crepa, segnala l'Ispi: se il 35 per cento delle aziende ha annunciato un vero e proprio ritiro dal paese, il 40 per cento ha invece deciso di sospendere le operazioni. Lasciando aperta la possibilità di riprenderle quando le acque si saranno calmate. Tra chi (per il momento) ha deciso di restare ci sono imprese come Renault, che in Russia dà lavoro a 40 mila persone. È chiaro che chi ha molti “asset fisici” faccia più fatica a svincolarsi. Ma ci sono anche banche, come Credit Suisse, Sociéte Générale e Unicredit, che hanno un’esposizione complessiva con la Russia di almeno 60 miliardi di dollari.

   

  


  

La distruzione, dall'alto

Nuove immagini satellitari della società di tecnologia spaziale americana Maxar, raccolte dal 18 al 21 marzo 2022, mostrano la continua attività militare russa all'interno e intorno a un certo numero di città chiave dell'Ucraina, tra cui Mariupol, Kyiv e Chernihiv. Anche da queste fotografie, oltre a quelle scattate dai giornlisti sul campo e qulle diffuse sui social media da cittadini ucraini, si vede bene come l'artiglieria russa dispiegata intorno a ciascuna di queste tre città continui a sparare su aree civili con danni diffusi a edifici residenziali, aree industriali e infrastrutture.

     

  


   

Trecentomila persone a corto di cibo e medicinali a Kherson

Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino, ha detto che sarebbero circa 300.000 le persone a corto di cibo e medicinali nella città di Kherson (nell'Ucraina meridionale), occupata dai russi dallo scorso 3 marzo. 

Kherson è stata la prima grande città ucraina a essere stata conquistata delle truppe russe (qui spiegavamo la sua importanza strategica) dopo l'inizio dell'invasione del paese il 24 febbraio scorso. Il 13 marzo si era tenuta una grande manifestazione contro gli invasori.

 

 

E le proteste pacifiche non si sono interrotte nemmeno nei giorni successivi. Ieri, lunedì 21 marzo, i soldati russi hanno aperto il fuoco contro i manifestanti. Non si sa esattamente quante persone sono rimaste ferite.

   


  

Nove anni di carcere per Navalny

L’attivista russo e il più famoso degli attuali oppositori del Cremlino Alexey Navalny è stato condannato a 9 anni di reclusione, da scontare in un carcere di massima sicurezza, per “frode su larga scala” e oltraggio alla corte. La procura aveva chiesto 13 anni. Navalny, che ha respinto le accuse definendole false, sta attualmente scontando un'altra detenzione di 2 anni e mezzo in una colonia carceraria a est di Mosca.

   

    

Il 17 gennaio dello scorso anno un aereo della compagnia russa Pobeda che viaggiava da Berlino a Mosca venne costretto a fare strane manovre in cielo. Sarebbe dovuto atterrare all’aeroporto di Vnukovo, ma venne fatto arrivare a Sheremetyevo. La strada tra i due aeroporti venne chiusa. A bordo di quell’aereo c’era Navalny, sopravvissuto qualche mese prima a un tentato omicidio: un avvelenamento da Novichok.

 

Arrivato a Mosca con sua moglie Yulia, Navalny venne arrestato e poche settimane dopo venne rinchiuso nella colonia penale in cui si trova ancora adesso. Il 17 gennaio del 2021 segna una data importante per la Russia, da quel momento ha avuto inizio una repressione capillare di ogni movimento di opposizione, un’involuzione politica ma anche sociale e storica che ha portato fino alla liquidazione della ong Memorial. Gli alleati di Navalny sono stati incarcerati, multati, alcuni sono fuggiti, molti sono stati segnalati come estremisti, al pari dei militanti dello Stato islamico.

 

Per approfondire

    

Quello che voleva Putin era che Navalny venisse dimenticato, demonizzato, ma anche che non fosse più in grado di parlare ai suoi, alle persone che lo ascoltavano e che iniziavano a vederci un’alternativa a Putin. Anche per questo oggi lo staff di Navalny scrive sul suo profilo Twitter che la sua Fondazione anticorruzione, messa fuori legge in Russia, diventerà un'organizzazione globale e hanno esortato i suoi sostenitori ad aderirvi: "La parte in denaro del Premio Sacharov che mi è stata data dall'Europarlamento sarà il primo contributo a questo fondo", si legge nel post. E ancora: "Putin ha paura della verità, l'ho sempre detto".

 


  

"Si rischia una crisi alimentare globale" dice il segretario generale dell'Onu

Il segretario generale dell'Onu, António Guterres, ha detto che la guerra in Ucraina "si sta intensificando e sta diventando sempre più distruttiva e imprevedibile di ora in ora" e che "le conseguenze del conflitto sta avendo ripercussioni in tutto il mondo: i prezzi alle stelle di cibo, energia e fertilizzanti minacciano di provocare una crisi globale" Guterres ha denunciato che la Russia sta effettuando "bombardamenti sistematici che terrorizzano i civili" e che le bombe hanno colpito "ospedali, scuole, appartamenti e rifugi".

Il segretario generale dell'Onu ha inoltre affermato che "prima o poi il conflitto dovrà spostarsi dai campi di battaglia al tavolo della pace. Questo è inevitabile. L'unica domanda è quante altre vite devono essere perdute? Quante altre bombe devono cadere? Quante altri ucraini e russi devono essere uccisi?".

 


 

Il Papa invita i fedeli alla preghiera

Papa Francesco ha invitato "ogni comunità e ogni fedele" a unirsi a lui "il 25 marzo, Solennità dell'Annunciazione, nel compiere un Atto di consacrazione dell'umanità, specialmente della Russia e dell'Ucraina, al Cuore immacolato di Maria, affinché Lei, Regina della pace, ottenga al mondo la pace"

 

 


  

Un Nobel (russo) all'asta, per i profughi ucraini

Il giornalista russo Dmitri Muratov, direttore del giornale indipendente Novaya Gazeta, ha detto che metterà all'asta il suo premio Nobel per la Pace, ricevuto nel 2021, e che donerà il ricavato a un fondo per i profughi ucraini.

  

   


     

C'è un nuovo video degli spari sui manifestanti a Kherson

A Kherson, una città del sud dell’Ucraina, lunedì i soldati russi hanno aperto il fuoco sui cittadini ucraini scesi in piazza per protestare contro l'occupazione. Oggi è stato diffuso un nuovo video che mostra la scena dall'alto.

 

 


   

Lo stallo e i timori per una mossa di Minsk

L'invasione russa in Ucraina è in una situazione di quasi stallo, ha detto un alto funzionario dell’intelligence della Nato a Cnbc. “Se non siamo in una situazione di stallo, ci stiamo avvicinando rapidamente. La realtà è che nessuna delle due parti ha una vera superiorità sull’altra”. Il timore adesso è che anche la Bielorussia di Aljaksandr Lukashenka, stretto alleato del presidente russo Putin, si stia preparando ad attaccare presto l’Ucraina, ha aggiunto il funzionario. La Bielorussia ha già permesso all’esercito russo di usare il suo territorio per invadere l’Ucraina ma nei giorni scorsi sui social e su Telegram sono stati diffusi alcuni video che mostrerebbero movimenti di mezzi bielorussi nella zona di Brest Litovsk, città a una cinquantina di chilometri dalla frontiera.

    

         

Dalle immagini diffuse online si nota che i carri armati e i veicoli militari sono marchiati con un quadrato rosso, lo stesso simbolo che si è visto sui mezzi bielorussi spostati nella zona di confine poco dopo l'attacco all'Ucraina (occorre ricordare anche che tre giorni dopo averli segnati con la Z bianca, i russi attaccarono Kyiv).

 

   

Anche la società di tecnologia spaziale americana Maxar ha pubblicato foto satellitari che mostrano un gruppo di veicoli (presumibilmente russi) vicino al villaggio di Dublin, un villaggio nella regione di Gomel, non lontano dal confine bielorusso-ucraino. Le immagini sono datate 18 marzo, ma sono state pubblicate solo oggi.

   


     

"L'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue"

Dopo l'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Camera dei deputati, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che "l'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea"

"Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici. A chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l’unità della comunità internazionale. L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica", ha aggiunto Draghi.

 


 

In arrivo dall'Ue un "fondo fiduciario" per aiutare l'Ucraina

Secondo l'Agence France-Presse, che ha potuto consultare un documento riservato, i leader dell'Unione europea intendono istituire un "fondo fiduciario" per l' Ucraina per aiutarla nella resistenza e nella ricostruzione dopo la guerra. 

La bozza, ancora in fase di negoziazione e non forniva dettagli specifici né sulla tempistica, né sull'ammontare del fondo. Per il momento l'Ue ha già concordato 1,2 miliardi di eurodi finanziamenti di emergenza per aiutare le autorità ucraine.

 


  

L'intervento di Zelensky alla Camera

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento con la Camera dei deputati per tenere un discorso a deputati e senatori.

 


  

Il Papa ha chiamato Zelensky

Il Papa ha telefonato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, prima del suo intervento al Parlamento italiano. Lo riferisce su Twitter l'ambasciatore di Kyiv presso la Santa Sede, Andrii Yurash. "Nuovo visibile gesto di sostegno da parte di papa Francesco - scrive - Solo pochi minuti fa il Santo Padre chiamato il presidente Zelensky e ha avuto un colloquio molto promettente. Il Papa ha detto che sta pregando e facendo tutto il possibile per la fine della guerra. Zelensky ha ripetuto che Sua Santità è l'ospite più atteso in Ucraina".

 


 

L'assedio di Mariupol è un "crimine di guerra"

Il deputato ucraino Dmytro Gurin ha detto all'edizione britannica di Sky News che l'assedio a Mariupol è "un crimine di guerra": "I bombardamenti non finiscono mai, le sparatorie non finiscono mai. Ora ci sono 300.000 persone a Mariupol senza cibo. Non è più guerra. La Russia vuole chiaramente portare alla fame la popolazione solo per forzare la sua posizione diplomatica".

Gurin ha affermato di essere attualmente "molto pessimista" su una risoluzione diplomatica del conflitto, dato che che qualsiasi accordo con Vladimir Putin varrebbe "meno della carta su cui è stato scritto".

  


 

L'esodo ucraino

Secondo l'Unhcr, l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati sarebbero 3.528.346 gli ucraini che sono fuggiti all'estero dall'inizio del conflitto in Ucraina. Più di due milioni sono entrati in Polonia.

 


 

Gazprom continua a rifornire l'Europa

Gazprom ha dichiarato che continuerà a fornire gas all'Europa attraverso l'Ucraina. La società ha affermato che le richieste sono state di 108 milioni di metri cubi per il 22 marzo, rispetto ai 104,7 milioni di metri cubi del 21 marzo.

 


   

Guerra in Ucraina. Cosa è successo, in breve

  • Secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) sarebbero almeno 925 i civili che sono morti dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina. 1.496 invece sarebbero le persone ferite.
  • E intanto la guerra continua. I missili russi continuano a colpire obiettivi non militari, ma le truppe di Mosca non avanzano, la resistenza tiene e anzi recupera posizioni: la città di Makariv - 50 km a ovest di Kiev - è tornata sotto il controllo ucraino;
  • Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha sollecitato colloqui diretti con Vladimir Putin perché "senza questo incontro è impossibile capire appieno come si possa fermare la guerra". Ha anche affermato che il suo paese non si piegherà mai agli ultimatum della Russia e che le città sotto attacco da Kyiv a Mariupol e Kharkiv, non accetteranno mai l'occupazione russa.
  • Intanto un report del ministero della Difesa ucraino ha annunciato che l'esercito russo avrebbe scorte di munizioni e cibo per "non più di tre giorni" e che la Russia ha molti problemi anche con i rifornimenti;
  • E le perdite per l'esercito di Mosca sarebbero ingenti: 10.000 soldati russi infatti potrebbero essere già stati uccisi dall'inizio dell'invasione a oggi. E sarebbero almeno 16.000 i feriti. Questo dato è emerso, probabilmente per sbaglio, sul quotidiano tabloid pro-Cremlino, Komsomoskaja Pravda, che lo riportava citando il ministero della Difesa. Il giornale ha successivamente rilasciato una dichiarazione in cui affermava che era stato hackerato e ha ben presto fatto sparire dalla pagina in questione le cifre riportate in precedenza (che rimangono però visibili nell'archivio digitale del web).

 

 

  • Il presidente americano Joe Biden ha detto di avere "prove evidenti" dei crimini di guerra della Russia in Ucraina. Ha inoltre sottolineato che le illazioni del Cremlino sul fatto che Kyiv stesse elaborando insieme agli Stati Uniti armi biologiche e chimiche sarebbero un "chiaro segnale" che "Putin sta valutando di usarle entrambe in Ucraina": "Putin è con le spalle al muro e ora sta parlando delle nuove operazioni sotto falsa bandiera che sta preparando".
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