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Le mappe che spiegano perché la conquista di Kherson è importante per la Russia di Putin

Enrico Cicchetti

Cade nelle mani dell'esercito russo la prima grande città ucraina. Posizione, acqua, energia: è un luogo chiave per l'invasione. Ecco quello che sappiamo finora

La città portuale di Kherson, nel sud dell'Ucraina, è la prima grande città del paese a essere conquistata dalle forze di Vladimir Putin. Il ministero della Difesa russo aveva detto di averla catturata già ieri, mercoledì 2 marzo, mentre il sindaco, Igor Kolyikhayev, sosteneva che fosse ancora in mano agli ucraini, tranne la stazione ferroviaria e il porto. Anche solo per "raccogliere i cadaveri” – diceva il sindaco mercoledì mattina – e per “ripristinare elettricità, gas, acqua e riscaldamento danneggiati" ci sarebbe "bisogno di un miracolo". Che evidentemente non è arrivato.

    

Mappa dell'Institute for the Study of War (dati al 2 marzo)

    

Così, mentre l'avanzata russa sulla capitale Kyiv è ancora in corso e le forze ucraine resistono in altre città, Kherson oggi è caduta nella mani dei russi: lo conferma anche l'intelligence britannica. Si tratta della prima vittoria importante per l'esercito di Putin.

La città a sud dell'Ucraina ospita 300mila persone, ha un importante porto e grande cantiere navale: è la più grande a cadere da quando Mosca ha iniziato l'invasione, il 24 febbraio. Ma è anche una città chiave, una base strategica per addentrarsi nell'entroterra ucraino oppure (o anche) a ovest, lungo la costa, fino all'altra grande città portuale di Odessa. Si trova infatti appena sopra la penisola della Crimea, sul Mar Nero alla foce del fiume Dnepr, che taglia in due l'Ucraina. 

   

      

Controllare Kherson significa dunque controllare anche un'importante fonte d'acqua dolce. Nel 2014 l'Ucraina ha bloccato il canale della Crimea settentrionale con una barriera di cemento, dopo che la Russia si era impadronita della penisola e ne aveva rivendicato l'annessione. Da allora la maggior parte dell'approvvigionamento idrico nella regione era stato interrotto e dipendeva esclusivamente dal Cremlino. Uno dei primi obiettivi di Putin era ripristinarlo. Nei primi giorni dell'invasione, il 26 febbraio, i militari russi hanno fatto saltare la diga. Un atto anche molto simbolico

Alla Bbc, l'esperto militare Jack Watling del Royal United Services Institute ha spiegato che Kherson occupa una posizione strategica sul fiume Dnepr che divide in due l'Ucraina. "Quando i russi inizieranno a catturare le città chiave lungo il Dnepr, saranno in grado di impedire che i rifornimenti si spostino da ovest a est per rifornire le unità militari ucraine che stanno combattendo nelle aree operative delle forze congiunte intorno al Donbas. Cominceranno così a strangolare la logistica per gli ucraini".   

C'è anche un altro punto di interesse. Seguendo a ritroso il corso del Dnepr, a 300 chilometri circa da Kherson si trova l'oblast di Zaporižžja.

La città è nota perché durante la Seconda guerra mondiale le truppe naziste persero la loro ultima testa di ponte nei suoi paraggi, sul fiume Dnepr, alla fine del 1944. Una sconfitta costosa: oltrepassato il fiume, l'Armata Rossa ebbe la strada sgombra per la Romania. Oggi a noi interessa perché nella sua centrale nucleare sei reattori generano 40-42 miliardi di kWh di elettricità, rendendola la più grande centrale nucleare dell'Ucraina. L'intero paese ha in totale 15 reattori in quattro diversi impianti. Funzionari russi hanno detto all'Aiea – l'Agenzia internazionale per l'energia atomica – di aver "assunto il controllo del territorio intorno" alla centrale di Zaporižžja. Ma non è chiaro se abbiano preso anche il controllo della centrale. L'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina il 2 marzo ha riferito di essere ancora in comunicazione con tutti gli impianti nucleari del paese e che le centrali funzionano normalmente.

   

   

Circola da ieri un video, registrato usando un drone sulla strada che porta alla centrale nucleare, che mostra una grande folla intenta a impedire alle truppe russe di entrare in città. Si vedono barricate fatte con auto, camion, pneumatici e sacchi di sabbia. Accanto al blocco sventolano bandiere ucraine. In altri video (non molto chiari) ci sono anche scene di sparatorie.

 

  

Dmitry Orlov, il sindaco di Zaporižžja, ha scritto in un post su Telegram mercoledì che i soldati russi e gli impiegati degli stabilimenti si erano incontrati per i negoziati. Rafael Mariano Grossi, direttore dell'Aiea, mercoledì ha sottolineato la sua preoccupazione per la sicurezza delle quattro centrali atomiche ucraine e di altri impianti, incluso il sito di Chernobyl, che è già stato catturato dalle forze russe. "La sicurezza degli impianti nucleari, del materiale nucleare e di altro materiale radioattivo in Ucraina non deve in nessun caso essere messa in pericolo", ha detto Grossi davanti ai 35 membri del Consiglio dei governatori dell'Aiea.

 

  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti