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Cosa ha detto Salvini nell'intervista a Belve (rispondendo anche al Foglio)

Il leader della Lega è stato ospite del programma di Francesca Fagnani su Rai2: "Ho ancora molto da dare". La reazione alla lettura di due nostri articoli pubblicati in questi anni su di lui: "Non sono né buono né cattivo"

Redazione

"Lei ministro Salvini, che belva si sente?". È con la consueta domanda di rito che Francesca Fagnani, ieri sera su Rai 2, ha aperto una lunga intervista con il leader della Lega Matteo Salvini. Un colloquio di mezz'ora che ha avuto come tema centrale i suoi rapporti: il rapporto con Giorgia Meloni, con la sua fidanzata Francesca Verdini, con il suo "mentore" Umberto Bossi, con i suoi elettori, con il potere, con la sconfitta, con la sua famiglia.

 

 

Non si è sbottonato più di tanto il leader del Carroccio, nonostante sia stato più volte incalzato dalla stessa Fagnani. In due domande estemporanee la conduttrice ha citato due articoli del Foglio; il primo un pezzo di Giuseppe De Filippi del 2019, dove definiva Salvini: "Anche capace di una forma non posata, non paternalistica, di contatto diretto con chiunque incontri. Saluta tutti senza far scene, stringe mani anche se si imbatte in qualcuno sconosciuto in un corridoio e anche se non è in favore di riprese. Si direbbe invece che sia un ex buono, frustrato e quindi banalmente incattivito". A queste affermazioni, il vicepremier risponde dicendo: "Mamma mia che sovracostruzioni sociologiche. Non sono né buono né cattivo, cerco di non disturbare il prossimo, sono cristiano ma non quanto vorrei, sono quasi normale... Sarei ingiusto nei confronti della vita a essere incattivito". 

 

 

Nella successiva domanda, Fagnani torna a citare un articolo del Foglio, questa volta di Andrea Minuz, che in un pezzo del 2018 lo ha definito un "maestro dell’ipotiposi". "Eh?!", risponde subito Salvini prima che la conduttrice gli ripetesse la parola. "Ho fatto il classico e ho fatto lettere, ma questa mi manca. Che vor dì?", risponde il vicepremier. A quel punto Fagnani illustra il significato della figura retorica, cioè "La rappresentazione vigorosa immediata di un oggetto o di una situazione". Il leader della Lega risponde: "Già uno che parla di ipotiposi deve avere un problema lui però eh, non c'ho un problema io. Non penso di essere un maestro dell'ipotiposi".

 

 

Nel corso dell'intervista Fagnani ha anche aperto al tema della sua leadership nella Lega e del suo rapporto con il fondatore Umberto Bossi: "Non lo sento da tanto tempo, troppo, e di questo mi dispiaccio. È una delle mie colpe, so di essere in torto", ha spiegato Salvini. Che però non si è sbilanciato per quanto riguarda la futura leadership del partito. Il prossimo autunno ha convocato un congresso federale che confermerà o meno la sua guida del partito: "Ho ancora molto da dare, ma l’ultima roba che voglio è sembrare incollato alla poltrona", ha detto, specificando che ancora nessuno si è fatto avanti per sfidare la sua leadership.

 

 

Il leader della Lega è tornato poi sulla candidatura di Roberto Vannacci, dicendo di condividere "molto, ma non tutto" delle sue idee. "Ci stiamo ragionando", specifica, nonostante alcuni esponenti del partito (come il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo) non siano convinti di questa scelta. Il leader della Lega ha parlato anche del rapporto con Giorgia Meloni, dicendo: "Con Giorgia stiamo costruendo un’amicizia. Ogni tanto la sera gioca a burraco con la mia fidanzata, Francesca Verdini. Sono due faine e odiano perdere", ha detto.

 

 

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