L'appuntamento sovranista

La ribollita di Salvini a Firenze con l'ultradestra, ma senza big presenti

Pietro Guastamacchia

Il leader della Lega riunisce tutte le forze sovraniste: una domenica da Capitano in riva all’Arno. Le Pen e Wilders però non ci sono

Tutto pronto per l’adunata dei sovranisti di oggi a Firenze. Da ieri infatti le delegazioni delle destre, più o meno estreme, di mezza Europa sono in arrivo nel capoluogo toscano come ospiti alla kermesse organizzata dal gruppo Id, la famiglia europea della Lega. Obiettivo: fare quadrato attorno a Matteo Salvini e iniziare a preparare la battaglia delle europee 2024. Attenzione agli assenti: la francese Marine Le Pen e l’olandese Geert Wilders, che manderanno, assieme al leader dell’ultradestra portoghese André Ventura, un videomessaggio. Saluti da remoto  che fanno perdere un po’ di sostanza scenografica alla festa del Carroccio, alle prese con il pallottoliere in vista del voto di giugno. L’assenza dell’olandese è “legata alla delicata situazione delle trattative sull’incarico per formare un governo all’Aia spiegano dal partito olandese. Assenza “più che giustificata” fanno sapere dalla Lega anche se a Salvini, che sull’evento ha investito molto, un Wilders fresco di vittoria elettorale avrebbe fatto parecchio comodo. Meno comprensibile invece il benservito di Marine Le Pen: “Era già venuta a Pontida”, si fanno schermo i leghisti, come se per la leader francese varcare le Alpi sia una fatica che non si possa fare due volte all’anno, mon Dieu. Ma la presenza del Rassemblement national sarà garantita da Jordan Bardella, il presidente del partito francese. Classe ’95 e origini piemontesi, Bardella è molto più che un rimpiazzo, eurodeputato dal 2019 l’enfant prodige dei sovranisti francesi è rapidamente diventato il volto della nuova destra francese stufa della saga famigliare della dinastia Le Pen, e potrebbe essere l’ariete che da anni i discendenti del Front national aspettano per sfondare le porte dell’Eliseo.


Tra i più attesi a Firenze inoltre i tedeschi dell’AfD, quelli che per il forzista Tajani rendono impossibili le alleanze europee a destra in quanto, “estremisti e impresentabili”. La delegazione tedesca sarà guidata dal Tino Chrupalla, nato nella ex Germania est ed ex imbianchino. Chrupalla dal 2019 ha preso il posto dell’ideologo Gauland come copresidente del movimento di estrema destra tedesco, assieme all’altra leader, Alice Weidel, figlia invece della Germania ovest e con un passato in Goldman Sachs. Ma proprio sulle alleanze nel gruppo europeo dei sovranisti si inizia ad aprire qualche crepa. Da conciliare infatti c’è un’anima più governista rappresentata dalla Lega, che negli ultimi 5 anni è stata al comando del paese con il Movimento 5 stelle, in grande coalizione col Pd e adesso con Meloni. Dall’altra parte invece ci sono gli intransigenti lepenisti, favoriti da un sistema elettorale a doppio turno in cui allearsi aiuta poco, e i puristi dell’AfD che però al potere rischiano di non andarci mai: né in Germania né in Ue. 


A giocare il ruolo di mediano di mischia tra le varie anime del mare sovranista il leghista Marco Zanni, eurodeputato e presidente del gruppo Id, che nella sua lotta per la riconferma nella prossima legislatura deve fare i conti con un peso sempre minore del Carroccio nel gruppo Id davanti ai numeri a doppia cifra dei colleghi francesi e tedeschi. Sul palco a Firenze infine anche il bulgaro Kostadin Kostadinov, il polacco Roman Fritz, il romeno George Simion, la danese Majbritt Birkholm, l’estone Martin Helme, il ceco Tomio Okamura, il fiammingo Gerolf Annemans e l’austriaco Harald Vilimsky. Ma da Firenze i messaggi non saranno solo per Bruxelles ma anche per Roma, indiscrezioni leghiste danno in arrivo alla Fortezza da Basso infatti non il Matteo Salvini di governo, ma il Capitano da campagna elettorale, che ringalluzzito dai 2.000 supporter e dai suoi alleati europei in sala potrebbe riproporre il copione dei porti chiusi e di Lampedusa vuota: attacco neanche troppo velato alla leadership di Meloni (ma lunedì, giacca a cravatta, è atteso a Bruxelles per il consiglio Ue sui trasporti). 


D’altronde il successo di Wilders in Olanda viene dal travaso dei voti di centrodestra e Salvini, come tutti i suoi alleati in sala a Firenze, sa che per far cassa alle europee deve cannibalizzare i voti del centrodestra. Ma a differenza del resto dei sovranisti suoi ospiti, con i popolari e i conservatori Salvini ci è andato al governo, e infatti la sua campagna elettorale è tutta in salita. Ma prima c’è l’evento di domani: la compagnia di ultra destra è attesa agli Uffizi, dove sarà accolta dal direttore del museo Eike Schmidt, considerato il possibile candidato del centrodestra a sindaco di Firenze. A quello attuale, di primo cittadino, Dario Nardella questa possibilità sta sul gozzo: “Non si piegano gli Uffizi a eventi di marketing politico”. La città sarà blindata con tre o quattro manifestazioni diverse. Salvini deve inventarsi qualcosa per evitare l’effetto ribollita.