Dodici mesi di BisConte in dodici eventi da ricordare

Enrico Cicchetti

Dalla fine del governo Lega Cinque stelle al lockdown, passando per Narni e le regionali. Le immagini più significative di un anno rossogiallo

20 agosto 2019 - Caro Matteo...

 
“Caro ministro dell'Interno, caro Matteo aprendo questa crisi di governo ti sei assunto una grande responsabilità davanti al paese, hai chiesto pieni poteri e ancora di recente ti ho sentito invocare la piazza a tuo sostegno: questa tua concezione mi preoccupa. Nel nostro paese le crisi di governo non si fanno nelle piazze, ma in Parlamento”. È il 20 agosto 2019. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in Aula al Senato, stringe le mani a tutti, anche a Matteo Salvini. Poi prende la parola e attacca il segretario leghista. Salvini resta in silenzio mentre il premier snocciola il cahiers des doleances. Salvini fa le faccette, sbuffa, gesticola, si agita sulla poltrona. Poi Conte gli mette una mano sulla spalla: caro Matteo, “il governo finisce qui”. Cala il sipario sui gialloverdi.

   

(foto Ansa/Ettore Ferrari)

31 agosto 2019 - Mai dire mai

  

Il “garante” Beppe Grillo appare in video e si rivolge al Pd, anzi “alla base, ai ragazzi del Pd”, ai quali dice: “Abbiamo un'occasione unica”. Ma è chiaro che il messaggio è indirizzato ai vertici. Quelli del partito democratico e quelli del M5s. “Voglio che vi sediate a un tavolo, a parlare di queste cose, e invece ci abbrutiamo a parlare di scalette, di controscalette... Cerchiamo di compattare i pensieri, di sognare a 10 anni”. La risposta del segretario dem Nicola Zingaretti arriva a stretto giro di social network: “Caro Beppe Grillo, mai dire mai nella vita. Cambiamo tutto e rispettiamoci gli uni con gli altri".

5 settembre 2019 - Il giuramento

 

Ventuno ministri, un terzo donne, età media 47 anni (la compagine più giovane della storia repubblicana). Dieci ministri a cinque stelle, nove piddini, uno di LeU più un tecnico, l'ex prefetto di Milano Luciana Lamorgese, all'Interno. Nel Salone delle feste al Quirinale il governo Conte bis giura “nelle mani”, come si dice, del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Grande attenzione (con le solite idiozie via web) per il vestito blu elettrico del ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova.  

    

(foto Filippo Attili/Palazzo Chigi/LaPresse)

25 ottobre 2019 - “È la terza via”

  

All’auditorium San Domenico di Narni salgono per la prima volta sullo stesso palco il premier Conte, il leader M5s Di Maio, il segretario pd Zingaretti e il leader di LeU Speranza. Suggella il patto uno scatto di gruppo – che passerà alla storia come la “foto di Narni” – con al centro Vincenzo Bianconi, il candidato alla presidenza dell'Umbria. Il leader grillino ripesca dal blairismo la “terza via”: parla di un “patto civico”  né di destra né di sinistra da non confondere con “un’alternativa”. Che non si dica alleanza, insomma. Alle regionali umbre, per la cronaca, vincerà la Lega. Un risultato storico.

13 novembre 2019 - Acqua alta

 

Venezia è sott'acqua. Conte va nel capoluogo veneto “per dare il segno di una fattiva partecipazione del governo”. Il premier spiega come verranno ristorati i danni, anche quelli che hanno colpito i privati.

   

 

E sul Mose dice che va completato, nonostante sia un’opera “discussa”, su cui esiste “un dibattito politico e ci sono polemiche che si trascinano da anni”. Il 10 luglio 2020 parteciperà alla cerimonia di innalzamento delle paratoie.

 

 

22 gennaio 2020 - Via la cravatta

 

 

Non la toglieva neanche a casa per le feste: la cravatta per Di Maio era un marchio di fabbrica. "Ora la portate tutti, ma all’inizio non era così… Per me ha sempre rappresentato un modo per onorare la serietà delle istituzioni della Repubblica e il contegno che deve avere un uomo dello stato", sostiene lui davanti ai militanti del M5s radunati al Tempio di Adriano. E finalmente se la sfila. È il modo simbolico per marcare le sue dimissioni da capo politico del Movimento. Dal lì in poi sarà il turno di Vito Crimi.

27 gennaio 2020 - La vittoria di Bonaccini

 

Un risultato molto atteso, dal quale molti pensavano dipendesse anche la sopravvivenza del governo. Matteo Salvini perde il suo "referendum" sull'Emilia-Romagna, la regione dove aveva trascorso settimane di campagna elettorale martellante. Il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini è riconfermato presidente. I Cinque stelle crollano al 4,7 per cento dal 27 e più delle politiche.

9 marzo 2020 - Chiudere tutto

 

 

Tutta l'Italia in quarantena. Conte firma il decreto “io resto a casa”: l'urgenza di contrastare l’avanzata della epidemia di nuovo Coronavirus impone l'obbligo di “rinunciare tutti a qualcosa per tutelare la salute dei cittadini. Oggi è il momento della responsabilità. Non possiamo abbassare la guardia”, dice il presidente del Consiglio. Il governo estende a tutto il territorio le misure di lockdown già in vigore per la Lombardia e altre 14 province.

13 giugno 2020

 

 

Iniziano in una Villa Doria Pamphili blindata gli Stati generali dell'economia, voluti dal primo ministro. Un appuntamento accompagnato dalle polemiche delle opposizioni e da qualche dubbio della maggioranza.

21 luglio 2020 - Il vertice del logoramento

 

 

All'alba del quinto giorno di negoziati si raggiunge l'intesa sul Recovery fund. “Il vincitore – scrive sul Foglio David Carretta – è l'Unione europea che ha preso la decisione storica di emettere 750 miliardi di debito comune per finanziare 312,5 miliardi di sussidi verso i paesi più in difficoltà. Lo sconfitto è l'Unione europea perché il prezzo dell'accordo è stato di rinunciare a molte delle ambizioni che si era data". Tra i vincitori c'è anche l'Italia che, al netto della retorica nazionale e della propaganda, porta a casa più soldi di quanto preventivato.

 

3 agosto 2020 - Una lezione per il futuro

 

“Sono passate da pochi minuti le quattordici di ieri pomeriggio quando la prima maxi trave del nuovo viadotto Morandi – 1.800 tonnellate di acciaio distribuite su una lunghezza di circa cento metri, che equivalgono alle dimensioni di un campo da calcio – viene poggiata tra i piloni numero otto e numero nove del ponte progettato da Renzo Piano. A diciotto mesi esatti dal crollo del 14 agosto del 2018 – e a sette mesi dall’inizio dei lavori – lo spettacolare innalzamento dell’impalcato avviene più o meno in contemporanea con la conclusione dei lavori del diciassettesimo pilone, sui diciotto complessivi, e al momento la struttura orizzontale del ponte arriva a misurare circa 500 metri sui 1.067 complessivi”. Così scrive sul Foglio il direttore Claudio Cerasa. È lo show dell’Italia che ce la fa. Il miracolo del nuovo ponte di Genova è lì a mostrare un carattere spesso sottovalutato del nostro paese: saper far funzionare le cose. Come? Per esempio non trasformando ogni giorno l’immobilismo nell’unica forma di legalità consentita. Una lezione per il futuro.
 

5 agosto 2020 - Sapore di sale

 

La tempesta Covid sembra essersi placata, le grane di governo sono in stand-by e il premier si fa paparazzare al Circeo con la compagna Olivia Paladino, in una posa – forse un po' studiata – da “sguardo al futuro”.

Di più su questi argomenti: