Matteo Salvini (foto LaPresse)

Abruzzo in Romagna

Maurizio Milani

Un comizio di Salvini a Forlimpopoli, e le pirlate di Bonaccini per vincere le elezioni

Come inviato del Foglio in Emilia-Romagna sto seguendo i comizi dei candidati di Salvini (Solo quelli? Sì! Perché, non si può?). Ieri ero a Forlimpopoli. Durante il comizio è stato bello sentire: “…Ma sapete che Bonaccini vuole deviare il fiume Reno per irrigare gli appezzamenti di una sua zia anziana?”. Pubblico: “Anziana di quanto?”. Dal palco: “87 anni!”. “E’ già pronta la delibera se viene rieletto!!! Per non parlare del Parco nazionale d’Abruzzo che la regione Emilia-Romagna vorrebbe comprare per tutelare quei 5-6 orsi che ci girano dentro”. A arte che se dice questa motivazione offende i suoi colleghi abruzzesi che pensano: “Ma Bonaccini per chi ci ha preso? Siamo in grado anche noi di tutelare quel pirla dell’orso. A questo punto non gli vendiamo più il parco. E prosegue il candidato leghista: “Fanno bene, così impara a volersi ammettere un’altra regione. Votate la Borgonzoni anche per questo”. Interviene una sardina che fa: “Mi ha convinto, la voto. Anzi no, sto a casa, e poi perché non votare? Sì, voto Bonaccini”. Dal palco: “Allora deciditi, o ci fai diventare scemi tutti con questi Sì, No, forse, vediamo, eccetera”. Sardina tra il pubblico: “Ho deciso, voto Renzi”. Tutti applaudono. Il comizio è sospeso, ma neanche.