Beppe Grillo (foto LaPresse)

Grillo rilancia il referendum sull'euro

Enrico Cicchetti

In un'intervista al magazine francese Putsch, il fondatore del M5s, ripesca un tema del primo programma: "Voglio che gli italiani si esprimano. Sono d'accordo? Esiste un piano B? Dovremmo lasciare l'Europa o no?"

"Ci sono volute molte settimane, molta ostinazione e pazienza per ottenere un colloquio con Beppe Grillo. Il famoso comico italiano, fondatore del Movimento cinque stelle, si tiene alla larga dai media e non esita a contestarli non appena ne ha occasione", scrive il sito di notizie culturali francese Putsch, che oggi pubblica un'intervista a Grillo, "la musa popolare adulata da milioni di italiani". E anche questa nuova chiacchierata sembra destinata a fare scalpore in Italia.

 

Già a fine gennaio, Grillo aveva rilasciato un'intervista a un altro giornale francese, salvo poi pentirsene. Al settimanale Journal du Dimanche, il fondatore del M5s aveva detto che nel mondo "ci vogliono più uomini forti", che servono più Trump e Putin: "li considero un vantaggio per l'umanità". Poi, con una nota, aveva smentito e spiegato che la traduzione fatta dai quotidiani italiani era tutta sballata, che lui intendeva altro. "Ci risiamo con i traduttori traditori - ha detto - Non ho mai detto che servono uomini forti come Trump e Putin, piuttosto ho spiegato come la presenza di due leader politici di grandi paesi come Usa e Russia predisposti al dialogo è un punto di partenza molto positivo, perché apre a scenari di pace e distensione". Peccato che il testo fosse sempre lì, a disposizione di chiunque avesse una connessione internet e, alla peggio, un dizionario di francese. Sempre sul Jdd, a gennaio Grillo annunciava: "Organizzeremo un referendum sull'euro: quale migliore espressione della democrazia, oggi, del referendum?". E anche oggi, nell'intervista a Putsch, Grillo ritorna sul tema e rispolvera l'antico antieuropeismo, così familiare e vicino agli animi di tanti grillini della prima ora.

   

In mezzo a perle come "Sono un utopista, sogno. In verità, sogno senza dormire. Non dormo, sogno. Credo", Beppe ripesca la battaglia contro la perfida Bruxelles. Uno dei punti forti del programma originale del M5s, quello poi rimodellato senza chiedere agli iscritti e alla faccia della democrazia diretta, come ha svelato il Foglio nelle scorse settimane. "Oggi la democrazia è uno stato decentralizzato", spiega il leader del M5s al magazine francese. "Ci stiamo muovendo verso l'autonomia e l'indipendenza, nonché il federalismo del pensiero, delle energie, dei flussi e delle politiche, e della democrazia in particolare. Ci dovrebbe essere un'Europa delle regioni su scala mondiale. Penso a un'Europa del genere, perché ciò che è accaduto finora mi lascia in dubbio". E prosegue: "Ci sono due economie... quella del nord e quella del sud. E noi italiani siamo nel sud. Ho quindi proposto un referendum per l'area dell'euro. Voglio che gli italiani si esprimano. Le persone sono d'accordo? Esiste un piano B? Dovremmo lasciare l'Europa o no?".

  

  

Poi Grillo lascia Bruxelles e torna sulla politica di Roma: "Oggi siamo nella post-democrazia. C'è stato un colpo di stato all'inverso. Abbiamo usato la democrazia stessa per distruggerla. A causa della legge elettorale siamo in un vicolo cieco. La legge è stata decisa attorno a un tavolo per impedirci di governare. Allora cos'è la democrazia? Non lo so, ma la democrazia dovrebbe consentire a chi ottiene il maggior numero di voti di governare".

 

"Ma noi non vogliamo governare, vogliamo dare alle persone i mezzi per rappresentarsi", prosegue il garante del M5s. "Con la nostra 'Rousseau' (la piattaforma di voto online del Movimento, ndr), si può fare un referendum senza dover raggiungere il quorum ogni settimana. Vuoi fare un ponte, un asilo nido, una pista ciclabile? 'Sì' o 'No'. Vuoi eleggere questo? 'Sì' o 'No'. Se ci vengono dati i mezzi per farlo, non abbiamo bisogno di potere. Il potere deve essere ridistribuito dal basso. Questo è il M5s!".

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