Flavio Tosi (foto LaPresse)

Tra Lega e M5s è tutta scena: “L'accordo c'è già”, dice Tosi

David Allegranti

L'ex sindaco di Verona ci spiega perché quella tra Salvini e Di Maio è solo una manfrina: alla fine faranno un governo

Roma. Flavio Tosi ne è sicuro: M5s e Lega litigano su tutto, ma sono “solo manfrine”. “Devono avere già un accordo”, lo dimostra il patto sulle presidenze di Camera e Senato. “E dovendo toccare alla Lega, per esclusione non può che essere Giorgetti”. Insomma, non vede possibile un altro tipo di alleanza, magari Pd-M5s o Pd-centrodestra? “Secondo me no. Hanno fatto un accordo centrodestra-Grillo. Bisogna vedere se i grillini entrano o danno l’appoggio esterno per mantenere la verginità e condizionare dall’esterno il governo. Un governo con figure istituzionali, che durerà poco, il tempo di fare la legge elettorale”.

 

Anche perché, dice Tosi, c’è un problema di omogeneità. “L’Italia è come quel tale che vuole comprarsi la Mercedes ma non ha soldi. I programmi di Grillo e Salvini costano un sacco di soldi e i soldi non ci sono. Non possono farcela. In queste elezioni chi ha fatto una campagna più oculata, senza promettere troppo, è stato il Pd ed è stato massacrato. Chi l’ha sparata grossa invece l’ha vinta”. Per questo, dice Tosi, il governo non potrà durare troppo: “Sul lungo si bruciano”.

 

Troppe promesse, troppi soldi per farlo durare. Ma ora litigano, Tosi. “E’ solo una manfrina, non possono far vedere che vanno d’amore e d’accordo. Hanno urlato gli uni contro gli altri per settimane, adesso stonerebbe far vedere che è tutto a posto. Finirà così, glielo dico: rivediamoci fra qualche settimana. Faranno un governo per aver una legge elettorale con il ballottaggio, poi voteremo e se la giocheranno centrodestra e M5s”. Ma come fanno Lega e M5s a stare insieme? Sono politicamente incompatibili. “Salvini è spregiudicato, si è visto come si è mosso in questi anni. Ha snaturato la Lega, non è più quella di una volta. Ha messo alla porta me tre anni fa, poi Bossi e ora Maroni. E’ quindi uno spregiudicato disinvolto. Ha i numeri dalla sua e chi vince fa quello che vuole”.

 

Il problema, dice Tosi, che oggi “più della metà dell’elettorato vota di pancia. E’ un voto incazzato. In campagna elettorale pensavo che le persone fossero scazzate e disinteressate al voto. Invece no: sono andate a votare e hanno votato contro. Una percentuale che nessuno si aspettava, Lega e M5s hanno votato contro il sistema per demolirlo. Invece paradossalmente, il Pd non ha promesso nulla ed è stato massacrato. Ha vinto chi ha raccontato le balle. E la gente crede alle balle, per questo devono fare un governo di breve durata. Se cominciano a governare, è un problema, perché i soldi non ci sono. L’elettorato è fluido, come dimostra la storia di Renzi, che è passato dal 41 per cento al 18”.

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  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.