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Gli ucraini sono sfiduciati verso parlamento e governo, ma fiduciosi nell'esercito e in Zelensky

Adriano Sofri

E' il risultato di un vasto sondaggio, composto da ha condotto otto successive ricerche, sui sentimenti degli ucraini nel corso della guerra

Sono stati pubblicati sull’ufficiale Ukrinform i risultati sommari di un vasto sondaggio condotto dalla società “Gradus Research”, sopra “i sentimenti socio-politici nel contesto dell’invasione su larga scala del territorio ucraino da parte della Russia”. Li cito perché mi sembrano comunque interessanti, senza illustrare nel dettaglio le singole domande e la loro evoluzione nel tempo.

Fra le istituzioni, gli ucraini hanno soprattutto fiducia nelle Forze Armate. E’ la risposta del 69 per cento degli interpellati. Il 49 per cento dichiara la propria fiducia nel presidente Zelensky. Le organizzazioni volontarie riscuotono la fiducia del 27 per cento. Seguono i medici, il 20 per cento, le associazioni di assistenza, il 16, la polizia nazionale, il 12. Il governo, cioè il Consiglio dei ministri, ottiene solo un 9 per cento di fiducia, il 6 la Banca Nazionale, il 5 la Verkhovna Rada, che è il parlamento monocamerale ucraino. Soltanto un 2 per cento degli interpellati dichiara di aver fiducia nel Servizio Doganale Statale, nel Ministero delle Finanze e nel sistema giudiziario. Riesce a fare di peggio solo il Servizio Fiscale Statale, apprezzato dall’1 per cento dei cittadini consultati.

Un 8 per cento degli interpellati ha risposto di non avere fiducia in alcuna delle istituzioni elencate – non sono pochi.

L’Agenzia di sondaggi ha condotto otto successive ricerche sui sentimenti degli ucraini nel corso della guerra. Questa ultima, l’ottava, si è svolta il 24-25 aprile, consultando 1.000 persone che hanno compilato un questionario attraverso un’apposita applicazione sugli smartphone.

In appendice a queste notizie, ricordo che giovedì, 4 maggio, è stato arrestato il sindaco di Odessa, Gennadiy Trukhanov, 58 anni, imputato di corruzione in una annosa inchiesta della Procura speciale anticorruzione. Si sarebbe indebitamente appropriato di 2.200.000 euro grazie all’acquisto a prezzo gonfiato di una fabbrica fallita. Entro 60 giorni potrebbe tornare in libertà pagando una cauzione di 360 mila dollari. Trukhanov è sindaco fin dal 2014, e apparteneva allora al partito filorusso di Yanukovich. Dopo una tergiversazione all’inizio dell’invasione, si era proclamato tradito dalla Russia, lui e Odessa, e suo strenuo difensore. Intrattiene da tempo relazioni strette con l’Italia. Chiacchieratissimo in città, era tuttavia accompagnato da una specie di rassegnata persuasione che, “per ora”, non avesse alternative... Adesso bisognerà che se ne trovino.

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