Il memoriale di Jan Palach (foto LaPresse)

Il gesto di Jan Palach e la resistenza all'oppressione

Adriano Sofri

Ogni 20 o 30 anni sento delle cose che mi spingono a ripubblicare il volantino che scrissi e distribuii nel giorno del funerale del giovane che si era immolato col fuoco a Praga

Ogni 20 o 30 anni sento delle cose che mi spingono a ripubblicare il volantino che scrissi e distribuii nel giorno del funerale di Jan Palach, che si era immolato col fuoco a Praga, in piazza San Venceslao.

Il gesto di Jan Palach non è un gesto di disperazione individuale: è la scelta di riproporre, con la forza di un'azione esemplare fino all'estremo, la via della resistenza all'oppressione. Noi non possiamo condividere se non parzialmente le posizioni attuali dei militanti cecoslovacchi. Ma siamo solidali fino in fondo con la loro lotta, con il rigore e la tenacia di cui danno esempio. Teniamo a dichiararlo anche contro quelli che qui si proclamano comunisti e non sanno che deplorare con imbarazzo ipocrita l'azione militante, che non è suicidio, di Palach e dei suoi compagni”.

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