Non è l'Atac, ma i disastri di Trenord fanno infuriare i pendolari

Marzio Raimondi

Sono 2.855 i treni soppressi nel mese di aprile e già 420 nei primi giorni di maggio. E cresce l’agitazione tra gli utenti

C’è un buco nero nel sistema della mobilità lombarda, che ha un riflesso pesante sull’area metropolitana di Milano. E si chiama Trenord. Anche ieri pendolari furenti per un treno proveniente da Novara, bloccato da un guasto, dopo che il precedente era stato soppresso, fermi in aperta campagna, sono scesi dal convoglio fermando l’alta velocità. Non c’è solo il tragico incidente di Piotello, attorno al quale si muove l’inchiesta della procura che ha messo sotto i riflettori la rete di Rfi. Il tormentone quotidiano di Trenord ha due nomi: soppressioni e aggressioni. Al punto che l’azienda guidata da Cinzia Farisè (ma si parla di un cambio a breve) ha pensato bene di “programmare” i disagi, dandone informazione anche sul portale web dell’azienda. Ma le proteste dei pendolari sono diventate un problema per la nuova giunta guidata da Attilio Fontana. Ci aveva provato Roberto Maroni, mettendo a bilancio una bella cifra per l’acquisto 160 nuovi treni. Ma Fontana non ha tempo di aspettare che dalle officine escano le nuove vetture, servono risultati e subito. Il disastro delle soppressioni era esploso con la pubblicazione di un report segreto svelato da Business Insider, che nel solo mese di gennaio segnalava duemila treni soppressi completamente e tremila parzialmente, oltre al 92% dei convogli arrivati a destinazione in ritardo, con relativi mancati introiti per oltre due milioni di euro, 40 milioni per l’intero 2017. Trenord si era affrettata a smentire.

 

Oggi, chi è bene informato segnala 2.855 treni soppressi nel mese di aprile e già 420 nei primi giorni di maggio. E cresce l’agitazione tra gli utenti. Sui social si incrociano i gruppi di pendolari Trenord che raccontano il loro calvario. “Il treno 24.111 che sarebbe dovuto partire questa mattina, 9 maggio, da Saronno poco dopo le 7 per arrivare alle 8,52 ad Albairate è stato cancellato, in seguito ad un atto vandalico da parte di ignoti, per il quale si è reso necessario un intervento di manutenzione straordinaria”. “Andare a Milano da Treviglio questa mattina è stato davvero difficile. Il treno 10.904 che avrebbe dovuto arrivare in Greco Pirelli alle 7,26 è stato cancellato”. Poi una Barbara disperata: “Epilogo del viaggio della speranza: unico treno per Cadorna passato da Bovisa preso d’assalto… Si scatena una guerra urbana tra poveri per salire… Sono solo 2 fermate ma siamo ai limiti della decenza. Da Milano è tutto (per ora)”. Altro capitolo drammatico, le aggressioni. Dopo l’incidente provocato all’inizio del 2017 da una banda di latinos che aveva preso a colpi di machete un capotreno, l’azienda era corsa ai ripari assumendo un certo numero di guardie giurate. Ma la situazione non è migliorata, in particolare nelle ore notturne. Il nuovo assessore ai Trasporti della Regione, Claudia Maria Terzi, leghista, sulla possibilità di avere i militari a bordo dei convogli (lanciata da Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza) dice che “è sicuramente un’idea cui tutti stiamo pensando, ma è necessario discutere con chi rappresenta le Forze dell’ordine”. Fontana ha messo tra le sue priorità il futuro di Trenord e dopo aver incontrato l’ad di Fs, Renato Mazzoncini, attende risposte (e risorse), perché non bastano più le alchimie societarie (Lombardia Mobilità) o le manifestazioni di buona volontà.

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