Europa Ore 7

Putin ha lanciato l'invasione dell'Ucraina

La Germania crede di poter fare a meno del gas russo e secondo Vestager, lo stop a Nord Stream 2 non aumenterà i prezzi del gas. Orbán promette che non rovinerà l'unità dell'Ue sulla Russia, la Bce prosegue lo stress test sull'esposizione e potrebbe prendersi più flessibilità

David Carretta

A spingere gli europei verso sanzioni più dure, senza aspettare la presa di Kiev, potrebbero essere gli Stati Uniti

Il presidente russo, Vladimir Putin, questa notte ha lanciato le operazioni per un'invasione militare su ampia scala dell'Ucraina, in quello che potrebbe diventare il primo grande conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale. In un discorso trasmesso in televisione, Putin ha detto di non voler occupare l'Ucraina, ma ha promesso di punire chiunque resisterà alla Russia. "L'obiettivo è difendere il popolo che è vittima di abusi e genocidio del regime di Kiev. Ci adopereremo per smilitarizzare e de-nazificare l'Ucraina", ha detto Putin. Nell'ora successiva sono iniziate le esplosioni nella capitale e in altre grandi città come Kharkiv, colpite dai missili russi oltre che nelle aree del Donbas sotto controllo del governo ucraino come Mariupol e Kramatorsk. "Putin ha appena lanciato un'invasione totale dell'Ucraina", ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba: "Città ucraine pacifiche sono sotto bombardamenti. Questa è una guerra di aggressione". Il presidente americano, Joe Biden, ha condannato "l'ingiustificato attacco russo" che "avrà catastrofiche conseguenze". Lo stesso ha l'Ue con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e l'Alto rappresentante, Josep Borrell: "In queste ore buie, i nostri pensieri vanno all'Ucraina e alle donne, agli uomini e ai bambini innocenti che hanno di fronte questo attacco non provocato e temono per le loro vite. Riterremo il Cremlino responsabile"

Ieri, prima ancora dell'invasione, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, aveva convocato per questa sera un vertice straordinario dei capi di stato e di governo dell'Ue per discutere dell'aggressione della Russia all'Ucraina. Sono quattro i punti all'ordine del giorno: “gli ultimi sviluppi; come proteggiamo l'ordine internazionale basato sulle regole; come affrontiamo la Russia in particolare per fare in modo che risposta per le sue azioni; come sosterremo ulteriormente l'Ucraina e il suo popolo”, ha scritto Michel nella lettera di invito inviata ieri pomeriggio. L'Ue ieri ha formalmente adottato un primo mini-pacchetto di sanzioni dopo la decisione di Vladimir Putin di riconoscere le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk. I leader dovrebbero discutere del maxi-pacchetto di sanzioni “massicce” che l'Ue aveva promesso con Stati Uniti e Regno Unito in caso di ulteriore aggressione militare della Russia. Non erano previste conclusioni operative dal vertice dell'Ue. Ma Putin, con il suo attacco di questa notte, ha costretto gli europei a reagire. Il grande interrogativo ora è fino a che punto avranno il coraggio di spingersi con le sanzioni: sparare il grande pacchetto massiccio?. Fino a ieri, prevaleva l'idea di confermare l'approccio “graduale” sostenuto da Germania e Italia. “Non vogliamo restare senza munizioni, se Putin occupa Kiev”, ci ha detto una fonte dell'Ue.

A spingere gli europei verso sanzioni più dure, senza aspettare la presa di Kiev, potrebbero essere gli Stati Uniti. Ieri il presidente americano, Joe Biden, ha annunciato sanzioni contro il consorzio di imprese impegnate nella costruzione di Nord Stream 2. Dopo una conversazione telefonica con il segretario di Stato, Antony Blinken, l'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha detto che l'Ue è pronta a “rispondere a potenziali nuovi passi (di Putin) con sanzioni ancora più severe”. Secondo Borrell, "Stati Uniti e Ue sono uniti”. Il vertice dell'Ue sarà preceduto da una riunione straordinaria dei leader del G7 che preparerà il terreno. Oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano come è avvenuto il grande riallineamento atlantista: la minaccia russa ha restituito fiducia tra l’America, l’Europa e persino il Regno Unito.

Nella lettera di invito, Michel ha ringraziato gli altri leader “per l'unità dimostrata negli ultimi giorni”. Il presidente del Consiglio europeo ha anche sottolineato l'importanza di continuare a “essere uniti e determinati e definire insieme i nostri approcci e azioni collettivi”. La convocazione del vertice è un modo per dire a Putin che “consideriamo la situazione molto grave”, ci ha spiegato la fonte dell'Ue. L'Amministrazione Biden aveva informato Zelensky che un'invasione su larga scala potrebbe avvenire nel giro di 48 ore. Sul Foglio Micol Flammini spiega che a Kiev è entrato in vigore lo stato di emergenza, compresa la chiamata dei riservisti. Gli europei erano convinti che la prossima mossa della Russia si sarebbe limitata alle zone del Donbas controllate dall'esercito ucraine. L'attacco su vasta scala cambia tutto. Tuttavia i leader dell'Ue non dovrebbero entrare nello specifico delle prossime sanzioni. E' troppo alto il rischio che emergano divergenze interne all'Ue, soprattutto tra gli stati membri che subiranno i costi più alti delle sanzioni europee o delle controsanzioni russe. Il ministero degli Esteri russo ieri ha annunciato una risposta “forte” e “dolorosa” al primo mini-pacchetto di sanzioni di Stati Uniti e Ue.

I leader dell'Ue parleranno anche del sostegno all'Ucraina, oltre al pacchetto di aiuti da 1,2 miliardi di euro approvato questa settimana. Michel ha lanciato l'idea di una conferenza dei donatori. Lituania e Polonia ieri hanno detto che l'Ucraina merita lo status di paese candidato all'adesione all'Ue. "Dati i progressi significativi nell'attuazione dell'Accordo di associazione e nelle riforme interne, così come le sfide attuali alla sicurezza, l'Ucraina merita lo status di candidato all'Ue e Lituania e Polonia sosterranno l'Ucraina nel realizzare questo obiettivo", dice una dichiarazione firmata da Andrzej Duda, Ginastas Nauseda e Volodymyr Zelensky. Il premier sloveno, Janez Jansa, si è associato all'iniziativa con una lettera firmata con il premier polacco, Mateusz Morawiecki. L'Ue può rispondere alla sfida storica posta dalla minaccia della Russia sull'Ucraina? "Può e deve” con “una soluzione strategica: lo strumento ben conosciuto chiamato allargamento. Dobbiamo preparare un piano ambizioso e tangibile per la rapida integrazione dell'Ucraina nell'Ue entro il 2030", hanno detto Jansa e Morawiecki. Gli stessi piani dovrebbero essere preparati per Georgia e Moldavia. "Il Consiglio europeo dovrebbe valutare strategicamente la questione e prendere decisioni politiche forti", hanno scritto Jansa e Morawiecki a Michel.

La proposta di concedere all'Ucraina lo status di paese candidato, dal forte valore simbolico, dovrebbe cadere nel vuoto. “E' vero che c'è una corrente di pensiero che spinge per l'integrazione”, ci ha detto la fonte dell'Ue. L'ingresso della Nato non è all'ordine del giorno. Ma, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, Michel ha volutamente usato l'espressione “avvicinamento”. E' al contempo una formula “ambigua” e un modo “per marcare il terreno rispetto a Putin”, ha spiegato la fonte. Quello che conta ora “sono soprattutto i soldi e forse alcuni aiuti militari. I soldi sono il modo più concreto per aiutare l'Ucraina, che è economicamente in ginocchio”. Ma oggi, davanti all'invasione di Putin, anche i soldi in più rischano di essere inutili.

Secondo la lettera di Michel, al vertice i leader discuteranno anche delle ripercussioni della crisi sull'ordine globale. “Bisogna puntare gli occhi su Bosnia Erzegovina”, dove ci sono segnali di un ruolo destabilizzante della Russia che spinge il leader serbo Milorad Dodik alla secessione, ci ha detto la nostra fonte dell'Ue. Gli occhi sono puntati anche su Transnistria e Moldavia. E poi “c'è la Cina”, ha spiegato la fonte. A proposito, sul Foglio Giulia Pompili spiega come Pechino fa da àncora di salvezza alla Russia sanzionata: nonostante qualche rischio, la crisi in Ucraina può essere vantaggiosa per Pechino, dal petrolio al gas, dalle banche all'export.

 


Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 24 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Nella lista nera dell'Ue un Commendatore dell'Ordine della Stella d'Italia - La pubblicazione delle sanzioni adottate ieri dai 27 contro la Russia era attesa per capire la determinazione dell'Ue di colpire la cerchia ristretta e gli oligarchi di Vladimir Putin. Non sono mancati nomi importanti, come il ministro della Difesa,  Sergei Shoigu, e il capo-gabinetto di Putin, Anton Vaino. Ci sono anche il direttore di Russia Today, Margarita Simonyan, il presentatore televisivo, Vladimir Solovyov, e la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. Ma nella nuova lista nera dell'Ue c'è anche un nome che dovrebbe risuonare in Italia: quello di Andrey Kostin, il presidente della banca VTB, già sanzionata dall'Ue per la Crimea. Kostin era già nella lista nera di Stati Uniti e Canada. Ora è finito anche in quella dell'Ue. Le sue attività saranno congelate, sarà vietato fornirgli finanziamenti e non potrà entrare nel territorio europeo. Perché è una questione anche italiana? Il 2 dicembre del 2021, su proposta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato un decreto per conferire l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine della Stella d'Italia, con facoltà di fregiarsi delle insegne, ad Andrey Kostin.


La Germania crede di poter fare a meno del gas russo - Dopo la sospensione della certificazione di Nord Stream 2 per l'aggressione della Russia contro l'Ucraina, il ministro tedesco dell'Economia, Robert Habeck, ieri ha assicurato che la Germania può fare a meno del gas importato dalla Russia. "Si, può", ha risposto Habeck in un'intervista alla radio pubblica tedesca, assicurando che le forniture russe possono essere "compensate" da altri fornitori malgrado un "aumento del prezzo" dell'energia. "La possibilità che la Germania ottenga abbastanza gas e abbastanza risorse al di là delle importazioni di gas russo c'è", ha spiegato Habeck. A Berlino fa molto discutere un tweet dell'ex presidente e premier russo, Dmitry Medvedev, che ha minacciato di far esplodere il prezzo del gas. "Bene. Benvenuti nel nuovo mondo coraggioso in cui gli europei presto pagheranno 2.000 euro per mille metri cubi di gas naturale!", ha scritto Medvedev dopo l'annuncio della sospensione di Nord Stream 2.

Secondo Vestager, lo stop a Nord Stream 2 non aumenterà i prezzi del gas - La Commissione europea ieri ha espresso il suo sostegno per la decisione del governo tedesco di sospendere il gasdotto Nord Stream 2 in risposta all'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Nord Stream 2 “non è un progetto di interesse europeo”, ha spiegato la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, ricordando che questa posizione risale al mandato di Jean-Claude Juncker. “Abbiamo i gasdotti per ricevere il gas di cui abbiamo bisogno. Nord Stream 2 non è operativo. Non c'è gas nel gasdotto” e “almeno questo non influenzerà il prezzo del gas”, ha detto Vestager.

Orbán promette che non rovinerà l'unità dell'Ue sulla Russia - "L'Ungheria rimane impegnata alla politica comune dell'Ue" sulla Russia, ha detto ieri il portavoce di Viktor Orbán, Zoltan Kovacs, per smentire le voci su una possibile rottura dell'unanimità dei 27 sulla Russia, dopo che l'ambasciatore di Budapest a Bruxelles martedì aveva adottato un atteggiamento ambiguo sul primo pacchetto di sanzioni. Anche il candidato dell'opposizione alle legislative del 3 aprile, Péter Márki-Zay, si è detto convinto che non ci saranno brutte sorprese da Orbán. “In questa crisi ucraina, Orbán seguirà la linea dell'Ue e della Nato. Possiamo essere ottimisti su questo”, ha detto Márki-Zay in una conferenza stampa a Berlino. Il candidato dell'opposizione ha accusato comunque il primo ministro di essere “un traditore dell'Ungheria e dell'Ue” sulla Cina.  Márki-Zay ha invitato la Commissione ad attivare al più presto il meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto che permette di tagliare i fondi comunitari ai paesi che non rispettano i principi fondamentali. “Se Orbán viene criticato perché illiberale ne va fiero e può rivendicarlo. Se è criticato perché corrotto e perché ruba i soldi degli ungheresi contribuenti europei, questo non lo aiuta”, ha detto  Márki-Zay: se la Commissione taglia i fondi, “la gente può pensare che l'Ungheria perderà miliardi di euro a causa della corruzione di Orbán”.

La Bce prosegue lo stress test sull'esposizione in Russia - Nel momento in cui l'Ue si prepara a un'escalation di sanzioni e controsanzioni con Mosca, la Banca centrale europea sta aumentando la pressione sulle banche per valutare i rischi derivanti dalla loro esposizione in Russia. Come spiega Bloomberg, i rischi riguardano le posizioni delle banche della zona euro in termini liquidità, prestiti e valuta, così come la capacità di continuare a operare nell'ambito della crisi tra Russia e Ucraina. La Bce vuole che le banche valutino tutti gli scenari, incluse possibili sanzioni economiche pesanti e le conseguenze di un'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Le banche più attive in Russia sono l'austriaca Raiffeisen Bank, la francese Société Générale e l'italiana UniCredit.

La Bce potrebbe prendersi più flessibilità grazie alla Russia - Le tensioni geopolitiche legate all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia potrebbero permettere di usare più "flessibilità" e "discrezionalità" alla Banca centrale europea nelle future decisioni sulla sua politica monetaria. Lo ha detto ieri il governatore della Banca di Francia François Villeroy de Galhau, in un discorso a una conferenza di Eurofi. "Ovviamente stiamo valutando da vicino gli sviluppi geopolitici e le loro possibili implicazioni economiche e finanziarie", ha detto Villeroy, sottolineando che nel gioco della politica monetaria della Bce devono rientrare due parole: "Discrezionalità - sulla giusta posizione monetaria - e flessibilità - per garantire la giusta trasmissione monetaria". La Bce dovrebbe annunciare le sue prossime mosse su acquisti e titoli nella riunione del Consiglio dei governatori di maggio. Ieri Eurostat ha confermato l'inflazione record del 5,1 per cento registrata a gennaio per la zona euro, con punte del 12,3 per cento in Estonia e dell'11 per cento in Estonia.

La Commissione vuole liberare i dati - La Commissione ieri ha proposto nuove norme per disciplinare chi può accedere ai dati generati nell'Ue, in particolare dall'utilizzo degli oggetti connessi dell'Internet delle cose. L'obiettivo è stimolare la nascita di un mercato dei dati competitivo, con servizi nuovi a prezzi più bassi, ma nel rispetto della privacy e del diritto degli individui di decidere dei propri dati. "Vogliamo dare ai consumatori e alle imprese un controllo ancora maggiore su ciò che può essere fatto con i loro dati, chiarendo chi può accedere ai dati e a quali condizioni”, ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, "Oggi compiamo un passo importante al fine di sbloccare una grande quantità di dati industriali in Europa, a vantaggio delle imprese, dei consumatori, dei servizi pubblici e della società nel suo complesso”, ha spiegato il commissario al Mercato interno, Thierry Breton,

Cosa prevede il Data Act - Alcune anticipazione sul Data Act (o Legge sui dati) le avete potute leggere qui lunedì. Oggi possiamo essere più precisi. Il provvedimento affronta le questioni giuridiche, economiche e tecniche legate all'utilizzo dei dati industriali. La Commissione vuole consentire agli utenti di dispositivi connessi di avere accesso ai dati da essi generati, che sono spesso raccolti esclusivamente dai fabbricanti, e di condividere tali dati con terzi per fornire servizi post-vendita o altri servizi innovativi basati sui dati. Inoltre, ci sono misure per riequilibrare il potere negoziale delle Piccole e medie imprese prevenendo l'abuso di squilibri contrattuali nei contratti di condivisione dei dati. Gli enti pubblici potranno accedere ai dati in possesso del settore privato e utilizzarli quando sono necessari per circostanze eccezionali di emergenze pubbliche. Il Data Act prevede anche norme che consentono ai clienti di cambiare efficacemente fornitore di servizi di trattamento dei dati sul cloud e che introducono garanzie contro il trasferimento illecito di dati.

Il Parlamento vuole più poliziotti della Commissione per i colossi digitali - L'eurodeputato tedesco del Ppe, Andreas Schwab, ha scritto alla presidenza francese del Consiglio dell'Ue per chiedere che la Commissione abbia un numero sufficiente di funzionari per far applicare il Digital Markets Act e il Digital Service Act. Schwab è relatore del Parlamento europeo per il Digital Markets Act e sta negoziando con la presidenza francese la versione finale del regolamento destinato a fissare le future regole per le grandi piattaforme che vogliono operare nell'Ue. Alla Commissione dovrebbero essere attribuiti nuovi poteri per vigilare sul comportamento dei colossi del digitale, analoghi a quelli di cui beneficia oggi nella politica di concorrenza.

 


Accade oggi in Europa

– Consiglio europeo straordinario su Russia e Ucraina

– Commissione: conferenza stampa della presidente von der Leyen con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg

– Consiglio Competitività

– Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa al Seminario di alto livello Eurofi a Parigi

– Commissione: il commissario Gentiloni partecipa al Seminario di alto livello di Eurofi a Parigi

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Comitato economico e sociale: sessione plenaria (dibattito con il vicepresidente Timmermans)

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sulla sospensione dell'attività economica in Italia per vendita di prodotti del tabacco ai minori; sentenza sul diritto di voto dei cittadini britannici nell'Ue dopo la Brexit

– Eurostat: webinar sui dati nella catena alimentare europea

– Eurostat: dati sul commercio nel settore dei servizi nel 2019; dati sull'e-commerce nel 2020; dati sulle condizioni degli alloggi per i giovani nel 2020