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il conflitto con la russia

La guerra estesa di Putin contro l'Unione europea

David Carretta

 Scholz e i Taurus, i trattori, la mappa di Medvedev: l’attacco di Mosca è diffuso e l’effetto delle intercettazioni in Germania lo dimostra

Bruxelles. La pubblicazione da parte della Russia dell’intercettazione di quattro alti ufficiali dell’esercito tedesco, che discutono della fornitura di missili di lunga gittata Taurus e parlano del ponte di Kerch in Crimea come di un potenziale bersaglio, solleva il sospetto che Vladimir Putin abbia lanciato una guerra totale non solo contro l’Ucraina, ma anche contro l’Unione europea nel tentativo di far venir meno il suo sostegno a Kyiv. “L’incidente va ben al di là dell’intercettazione e della pubblicazione di una conversazione”, ha detto il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius: “Fa parte della guerra di informazione che conduce Putin”. A meno di cento giorni dalle elezioni europee, la guerra ibrida russa si sta estendendo ad altri settori ed altri paesi dell’Ue. 

Per Pistorius, l’obiettivo della pubblicazione dell’intercettazione tra i quattro ufficiali tedeschi è la Germania. “Si tratta di un attacco ibrido di disinformazione che mira a destabilizzarci, a renderci insicuri e a dividerci sul piano politico”, ha detto il ministro della Difesa tedesco: “Spero che Putin non ci riesca”. Ma gli effetti a Berlino si sono fatti sentire. Il servizio di controspionaggio militare ha avviato un’indagine. Lo scandalo è disastroso non solo per la credibilità dell’esercito, ma anche per Olaf Scholz.

Il cancelliere tedesco finora si è rifiutato di fornire i missili Taurus all’Ucraina, giustificandosi con il fatto che necessiterebbero dell’assistenza di personale militare tedesco. Per Scholz significherebbe fare un passo verso lo status di “belligeranza diretta o indiretta” con un rischio di escalation in un conflitto con la Russia. La scorsa settimana si è giustificato, svelando il ruolo dei militari francesi e britannici per i sistemi di puntamento dei missili Scalp e Storm Shadow usati dall’Ucraina. Ma nell’intercettazione i quattro ufficiali spiegano che gli ucraini potrebbero utilizzarli da soli, se formati dalla Bundeswehr nella base aerea di Büchel. L’opposizione della Cdu-Csu ha accusato Scholz di aver mentito e di aver perso tempo sui Taurus. Il ministro degli Esteri, la verde Annalena Baerbock, ha lasciato intendere di essere favorevole alla fornitura di questi missili di lunga gittata. In ogni caso, lo scandalo alimenta la propaganda del Cremlino sugli occidentali che vogliono fare la guerra alla Russia. Sabato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha denunciato i “subdoli piani della Bundeswehr , che sono diventati evidenti grazie alla pubblicazione di questa registrazione audio. Questa è una palese autodenuncia”. Chi dice Germania dice il primo fornitore di aiuti militari all’Ucraina in Europa. Ma la panoplia delle armi usate nella guerra ibrida è diretta anche contro altri paesi.

In Polonia c’è il forte sospetto che le proteste degli agricoltori contro le importazioni di cereali ucraine siano alimentate dalla propaganda russa. Sui trattori che hanno paralizzato Bruxelles la scorsa settimana c’erano bandiere russe. Anche in Francia, dove la protesta rurale non accenna a calmarsi, il presidente Emmanuel Macron ha denunciato le ingerenze della disinformazione e della cyber guerra della Russia. L’offensiva va ben oltre l’agricoltura. “Abbiamo tutti subìto in questi ultimi mesi degli attacchi in termini di disinformazione in modo accresciuto e in termini cyber ancora più accresciuti”, ha detto Macron al termine della Conferenza di Parigi di sostegno all’Ucraina del 26 febbraio. A metà dello scorso mese, l’organismo francese di lotta contro le ingerenze straniere Viginum ha pubblicato un rapporto su una rete “strutturata e coordinata di propaganda russa” che prende di mira i paesi europei e gli Stati Uniti per legittimare la guerra contro Kyiv. Secondo Viginum, i 193 siti internet in questione costituiscono un pericolo per “gli interessi fondamentali della nazione”.

La situazione sul terreno in Ucraina aiuta la propaganda di Putin, nonostante il fatto che l’avanzata militare non giustifichi i toni trionfalistici del Cremlino: Mosca ha avanzato di pochi chilometri, ma la conquista di Avdiivka è stata presentata come una svolta. Nelle ultime settimane, il messaggio trasmesso dalla disinformazione è quello che la Russia non può perdere la guerra. Ieri l’ex presidente russo, Dmitri Medvedev, ha detto che “l’Ucraina è definitivamente Russia” e l’idea della sua indipendenza deve “scomparire”. La propagandista Margarita Simonyan, all’origine delle intercettazioni degli ufficiali tedeschi, ha detto che “tra cinque anni non ci sarà più l’Armenia”. La richiesta di aiuto a Putin del finto parlamento della Transnistria solleva la prospettiva di un allargamento della guerra. “A poco a poco questi concetti si infilano nella testa della gente comune”, spiega al Foglio un funzionario dell’Ue che monitora la disinformazione russa. “Nella loro testa inizia a farsi largo l’idea che gli aiuti a Kyiv siano inutili, costosi, che portano a più guerra e che sia meglio negoziare con Putin”. A cento giorni dalle elezioni europee, la propaganda del Cremlino trova un megafono tra vecchi e nuovi partiti antisistema, che possono capitalizzare nelle urne le loro posizioni pseudo pacifiste. La scorsa settimana, il premier francese, Gabriel Attal, ha accusato la leader di estrema destra, Marine Le Pen, di fare parte delle “truppe di Vladimir Putin” che “sono già presenti nel nostro paese”. In Germania, oltre all’estrema destra di AfD attorno al 20 per cento, il nuovo partito di estrema sinistra Alleanza Sahra Wagenknecht è dato al 7 per cento. Le divisioni tra Macron e Scholz sulla strategia da tenere sull’Ucraina, le esitazioni sulle forniture di armi, i dubbi sul sostegno di lungo periodo rafforzano l’impressione di disfattismo. E Putin ne approfitta.

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