la risposta di bruxelles a putin
La baruffa tra Scholz e Macron sull'Ucraina incrina l'efficacia europea
La Conferenza di Parigi avrebbe dovuto dare slancio alla mobilitazione europea contro Putin. Ma le rivalità personali, le incomprensioni e i tabù franco-tedeschi stanno producendo il risultato opposto
Bruxelles. Francia e Germania hanno urgente bisogno di un reset nelle loro relazioni se vogliono dare un contributo serio alla difesa dell’Ucraina dall’aggressione della Russia. Questa doveva essere la settimana della rimobilitazione degli europei, in particolare grazie alla Conferenza di Parigi e gli impegni per aumentare l’assistenza militare a Kyiv, superando tabù ed esitazioni per inviare un messaggio forte di determinazione e deterrenza a Vladimir Putin. Ma le rivalità personali, le incomprensioni e i tabù franco-tedeschi stanno producendo il risultato opposto. Prima ci sono state le parole di Emmanuel Macron, che non ha escluso l’invio di soldati sul terreno per mantenere l’ambiguità strategica, provocando un’immediata smentita di Olaf Scholz. Poi c’è stata un’enorme gaffe strategica da parte del cancelliere tedesco che, per giustificare la sua opposizione alla fornitura di missili di lunga gittata Taurus, ha rivelato informazioni di intelligence che mettono in imbarazzo (e pericolo) Francia e Regno Unito. Nel frattempo, a Bruxelles, Parigi e Berlino bloccano – per ragioni diverse – un accordo sulla European Peace Facility, lo strumento dell’Unione europea da 5 miliardi di euro per finanziare le armi per Kyiv. Le condizioni poste da francesi e tedeschi renderanno la Europea Peace Facility meno ricca, meno rapida e meno efficace.
Macron e Scholz dicono di condividere lo stesso obiettivo: non permettere a Putin di vincere la guerra. Lunedì il presidente francese ha fatto un passo in più, parlando esplicitamente di sconfitta della Russia. Ma da mesi i due si scambiano accuse reciproche. La Germania ha detto che la Francia spende troppo poco per Kyiv. Il ministro della Difesa francese, Sebastien Lecornu, ha ribattuto lasciando intendere che Berlino ha fornito carri armati che non funzionano. Alla Conferenza di Parigi Macron ha insistito sui Taurus per la coalizione per i missili di media e lunga gittata e non ha risparmiato una critica indiretta a Scholz, ricordando che la Germania all’inizio della guerra diceva “mai e poi mai” a tutto, tranne “sacchi a pelo ed elmetti”. Per difendersi di fronte alla sua opinione pubblica, Scholz ha lasciato intendere che Francia e Regno Unito hanno personale militare coinvolto nell’uso dei missili Scalp e Storm Shadow in Ucraina. I Taurus sono “un’arma a lungo raggio. E ciò che viene fatto in termini di supporto al puntamento e relativa assistenza sugli obiettivi da parte di britannici e francesi non può essere fatto in Germania”, ha detto Scholz: “I soldati tedeschi non devono mai e in nessun luogo essere collegati agli obiettivi raggiunti da questo sistema”.
Consiglieri militari a sostegno di un paese in guerra non sono una notizia. Dirlo pubblicamente equivale a denunciare la cobelligeranza. Il fatto è ancor più grave nel momento in cui Putin interpreta questo concetto in modo ampio per minacciare attacchi nucleari. Alicia Kearns, deputata conservatrice nel Regno Unito, ha accusato Scholz di “schiaffo agli alleati”. “La dichiarazione del cancelliere (...) è totalmente irresponsabile. Scholz sta dimostrando un disinteresse per gli interessi dei nostri alleati e sta rafforzando le divisioni tra gli europei”, ha detto il deputato tedesco della Cdu, Norbert Röttgen. “Proprio così”, gli ha risposto l’esperto di difesa francese François Heisbourg. I Taurus saranno “assolutamente necessari prima dell’estate”, quando si esauriranno Scalp e Storm Shadow. Altrimenti “la Russia potrà schierare nuovamente la Flotta del Mar Nero a Sebastopoli e reimporre il blocco alle esportazioni di grano”, ha spiegato Heisbourg. “Abbiamo fornito Storm Shadows, dobbiamo dare tutto quello che possiamo. Scholz dovrebbe fornire Taurus e smettere di compromettere la sicurezza dell’Europa”, ha detto Kearns. “Non ricordo che le relazioni siano andate così male da quando sono in politica. E’ ancora risolvibile tra Scholz e Macron? Non lo so, ma devono provarci. In Europa c’è la guerra”, ha avvertito Röttgen.
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