EDItoriali

Macron pone il tema giusto, ma ora l'Ue mette linee rosse a sé stessa, non a Putin

Redazione

In nome dell’ambiguità strategica, il presidente francese spiega che non bisogna escludere l’invio di truppe sul terreno in Ucraina: l’obiettivo è costringere il Cremlino a dubitare. Ma purtroppo non è credibile

Emmanuel Macron ha posto il tema giusto nel modo sbagliato, rifiutandosi di escludere l’invio di truppe sul terreno in Ucraina nel pieno della guerra della Russia. Il presidente francese ha spiegato che non bisogna escludere nulla – né uomini, né aerei, né missili di lunga gittata – in nome dell’ambiguità strategica. Questo concetto è parte integrante delle relazioni internazionali, ancor di più nelle situazioni di potenziale e guerra. La mancanza di chiarezza su intenzioni e azioni future costringe l’avversario a modificare i suoi calcoli. Gli Stati Uniti applicano l’ambiguità strategica su Taiwan come deterrenza contro la Cina. Fino a di recente, Washington non aveva mai detto pubblicamente che avrebbe reagito con un attacco militare per difendere l’isola, ma non lo ha nemmeno mai escluso. L’ambiguità strategica si adatta alle circostanze che cambiano: di fronte alla crescente aggressività di Xi Jinping contro Taiwan, il presidente Biden ha reso esplicita la minaccia di una reazione, ma senza entrare nei dettagli.

   

E’ la strategia che Macron ha cercato di resuscitare anche in Europa con le sue parole sui soldati in Ucraina. Nessuno pensa di inviare truppe combattenti al fianco dell’esercito ucraino. La questione non è nemmeno la presenza di qualche consigliere militare, che è già sul terreno. L’obiettivo è costringere Vladimir Putin, che si sente sempre più sicuro di sé, a dubitare. “Niente deve essere escluso”, ha detto Macron.

  

Ma l’ambiguità strategica deve essere credibile sia sul piano politico sia su quello militare. L’annuncio di Macron, senza consultazioni con gli alleati, ha rovinato il piano. La presa di distanze di Olaf Scholz ha ucciso il tentativo di Macron sul nascere. L’incapacità degli europei di stare al passo della guerra sul piano degli aiuti militari svuota l’ambiguità strategica della sua forza. Così, anziché riuscire a fissare linee rosse a Putin in Ucraina, l’Europa continua a imporre linee rosse a sé stessa.