Foto di Amir Levy/Getty Images 

il rullo del foglio

Israele riprende il controllo del confine con Gaza e scopre l'orrore di Kfar Aza

Nel kibbutz colpito da Hamas i soldati israeliani hanno trovato i cadaveri di una quarantina di bambini: "È un massacro"

Il rullo del Foglio: tutto quello che è utile sapere per capire cosa succede oggi intorno alla guerra in Israele. 


 

Israele si prepara a entrare a Gaza. Il suo esercito israeliano ha ripreso il pieno controllo del confine con la Striscia di Gaza, dopo l’assalto terroristico di sabato da parte di Hamas. "Nell’ultimo giorno non un solo terrorista è entrato attraverso la barriera", fa sapere il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari.

Da sabato, le vittime israeliane sarebbero oltre 900, mentre le autorità palestinesi stimano in circa 700 il numero dei morti in seguito ai raid aerei di Israele.

 


L'orrore di Kfar Aza, dove gli israeliani hanno trovato i bambini uccisi da Hamas


Ristabilito il controllo del territorio, ora è il momento della conta dei morti. La stampa internazionale ha visitato con l'esercito israeliano Kfar Aza, kibbutz vicino al confine di Gaza, assaltato sabato scorso da Hamas. Qui sono stati rinvenuti i cadaveri di circa quaranta bambini tra i due e i cinque anni, alcuni con la testa mozzata, hanno riferito responsabili dell'esercito, secondo quanto riportato dall'emittente israeliana i24News. 

 

"Non è una guerra, non è un campo di battaglia. È un massacro. Si vedono bambini, madri, padri, nelle loro camere da letto, nelle loro stanze di protezione, assassinati a bruciapelo dai terroristi", ha descritto per primo la scena il generale dell'Idf Itai Veruv, citato da i24News. I soldati "sono arrivati aspettandosi il peggio, ma le scene vanno oltre qualsiasi cosa si possa immaginare. Alcuni soldati hanno trovato bambini con la testa tagliata, intere famiglie massacrate a colpi di arma da fuoco nei loro letti. Finora sono stati portati sulle barelle circa 40 neonati e bambini piccoli", dice sempre il generale. L'Idf non ha ancora un numero definitivo delle vittime del kibbutz di Kfar Aza, e i giovani riservisti israeliani chiamati al drammatico compito della rimozione dei corpi, sono inconsolabili, scrive sempre i24News. 


Il quotidiano Haaretz accusa Netanyahu

In un editoriale il quotidiano israeliano Haaretz ha chiesto la rimozione immediata di Benjamin Netanyahu dalla carica di primo ministro. Secondo il giornale il premier non ha avuto "la decenza e l'integrità" per dimettersi "dopo probabilmente il giorno peggiore della storia di Israele. Dimettersi è controproducente per i suoi interessi personali e ciò che conta sono questi, non lo Stato di Israele. La sua priorità è il suo processo, non la sicurezza di Israele. Ha perso ogni legittimità e non ci si può fidare, soprattutto in un momento di guerra in cui è necessario prendere decisioni enormi".

Per Haaretz Netanyahu deve essere rimosso "non dopo la guerra, non dopo che avrà patteggiato nel suo processo per corruzione, non dopo le elezioni. Ora", in quanto è il primo premier nella storia delle democrazie "a fare la guerra al proprio paese, alle sue istituzioni e alle sue fondamenta".

"A tutti gli effetti è incapace e non può adempiere ai doveri del suo ufficio", insiste il giornale, definendo il suo governo "estremista, messianico, vuoto, inetto", fatta eccezione "forse" per il ministro della Difesa e chiudendo le porte anche a un eventuale esecutivo di unità nazionale guidato da Netanyahu. "Non è Winston Churchill, al quale si paragona, e non è Abraham Lincoln. Nessuno lo ammira e nel momento della tragedia e della crisi solo gli adulatori si fidano di lui", conclude Haaretz, accusando il primo ministro anche per una serie di fallimenti in politica estera: dall'Iran, che "ha raggiunto livelli senza precedenti di arricchimento dell'uranio", a Hezbollah, "oggi più forte che mai", mentre Hamas "ha lanciato l'attacco più letale mai realizzato contro Israele".

  


   

Borell invita ministri degli esteri Israele e Autorità palestinese alla riunione dei ministri Ue 

L'alto rappresentata per la politica estera della Commissione europea Josep Borrel fa sapere via X di aver invitato il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen e l'omologo dell'autorità nazionale palestinese Riad Malki a partecipare alla riunione dei ministri degli esteri europei convocata per oggi pomeriggio.

 


 

Troppo presto per capire quale sarà l'impatto economico conflitto, dice il Fmi 

"È troppo presto" per valutare l'effetto della recente guerra in Israele. Lo ha affermato il capo economista del Fondo Monetario Internazionale Pierre-Olivier Gourinchas durante la presentazione a Marrakech del nuovo World Economic Outlook, rispondendo a una serie di domande legate al conflitto in corso. “Dobbiamo essere cauti, è troppo presto per valutare l’impatto e ovviamente tutto questo è avvenuto dopo che avevano finalizzato le nostre proiezioni. Speriamo in una rapida de-escalation delle violenze”. Secondo le proiezioni del Fondo un aumento del 10% dei prezzi del petrolio frenerebbe il Pil globale di circa lo 0,15% nell'anno successivo mentre aumenterebbe l'inflazione globale di circa lo 0,4%.


L'Iran nega il coinvolgimento nell'attacco di Hamas a Israele
 

L'Ayatollah Ali Khamenei, ha negato il coinvolgimento dell'Ira negli attacchi lanciati sabato da Hamas contro Israele. Ma - secondo quanto riporta Reuters -  il leader iraniano, in un discorso in tv, ha detto: "Baciamo le mani a coloro che hanno pianificato l'attacco al regime sionista". Mentre ha definito la sconfitta militare e dell'intelligence israeliani "irreparabile".

Qui abbiamo raccontato quello che sappiamo finora sul ruolo dell'Iran, le posizioni ufficialmente espresse e le parole degli Stati Uniti.


Sirene nel sud di Israele. Nuovo raid da Gaza
 

Le sirene antiaeree stanno suonando di nuovo in diverse città nel sud di Israele, secondo quanto afferma l'esercito israeliano. Riprendono i lanci di razzi dalla Striscia di Gaza, da parte di Hamas.


 

180mila sfollati nella Striscia di Gaza, dicono le Nazioni unite

Secondo le Nazioni unite sarebbero 180mila gli sfollati nella Striscia di Gaza. "Si prevede un ulteriore aumento". 
 

 


 

Israele consiglia ai palestinesi di lasciare Gaza

L’esercito israeliano ha consigliato ai palestinesi in fuga dai raid aerei sulla Striscia di Gaza di andare verso  l'Egitto, che confina con l’enclave palestinese. "Il valico di Rafah (al confine tra Gaza e l’Egitto) è ancora aperto", ha detto in un briefing il portavoce militare israeliano, il tenente colonnello Richard Hecht. "A chiunque possa farlo, consiglierei di uscire." 

Dopo qualche ora è arrivato l'avviso ufficiale sullo stato di percorrenza di quello è che al momento l’unica via d’uscita dalla Striscia: “Il valico è chiuso fino a nuovo avviso. A causa della chiusura non prenotare biglietti aerei per Il Cairo”. 


 

Israele valuta la formazione di un governo di unità nazionale

 I leader delle forze politiche israeliane dovrebbero riunirsi oggi per valutare la formazione di governo di unità nazionale. 



 

Trovati i corpi di 1.500 terroristi di Hamas in Israele

L'esercito israeliano afferma che i corpi di 1.500 militanti di Hamas sono stati ritrovati in Israele e nella Striscia di Gaza. Nel frattempo, cominicano ancora le forze di difesa, l'evacuazione di tutte le comunità israeliane vicine alla Striscia di Gaza è stata quasi completata.


 

Circa 200 italiani stanno rientrando da Israele 

Circa 200 italiani stanno rientrando da su due aerei militari. I voli attivati su richiesta della Farnesina e coordinati con la Difesa arriveranno a Pratica di Mare. Orgoglioso del gioco di squadra che ha coinvolto l'ambasciata italiana in Israele, il Consolato a Gerusalemme, l'UdC e i militari. La Farnesina fa sapere inoltre che altri due voli saranno organizzati oggi per consentire il rimpatrio da Israele di altri connazionali


 

"Sosteniamo la difesa di Israele". La nota della Casa Bianca dopo il vertice a cinque

"Esprimiamo il nostro fermo e unito sostegno allo Stato di Israele e la nostra condanna inequivocabile di Hamas e dei suoi spaventosi atti di terrorismo". E’ quanto riporta la nota della Casa Bianca dopo la telefonata del presidente Usa, Joe Biden, con i leader di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America. 

"Chiariamo chiaramente che le azioni terroristiche di Hamas non hanno alcuna giustificazione, alcuna legittimità e devono essere universalmente condannate - si legge ancora nella dichiarazione congiunta dei cinque leader- Non c'è mai alcuna giustificazione per il terrorismo. Negli ultimi giorni, il mondo ha assistito con orrore al massacro delle famiglie nelle loro case da parte dei terroristi di Hamas, all’uccisione di oltre 200 giovani che si godevano un festival musicale e al rapimento di donne anziane, bambini e intere famiglie, che ora sono tenuti in ostaggio". 

"I nostri paesi sosterranno Israele nei suoi sforzi per difendere se stesso e il suo popolo da tali atrocità. Sottolineiamo inoltre che questo non è il momento in cui nessuna parte ostile a Israele possa sfruttare questi attacchi per cercare un vantaggio. Tutti noi riconosciamo le legittime aspirazioni del popolo palestinese e sosteniamo pari misure di giustizia e libertà sia per israeliani che per palestinesi. Ma attenzione: Hamas non rappresenta quelle aspirazioni e non offre altro al popolo palestinese se non altro terrore e spargimenti di sangue. Nei prossimi giorni rimarremo uniti e coordinati, insieme come alleati e come amici comuni di Israele, per garantire che Israele sia in grado di difendersi e, in definitiva, per creare le condizioni per una regione del medio oriente pacifica e integrata". 
 

 

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