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le notizie di oggi

Meloni parteciperà a un vertice con Scholz, Macron, Biden, Sunak sulla situazione in Israele

Le forze armate israeliane continuano a bombardare Gaza in risposta ai razzi palestinesi. Catturati 80 terroristi palestinesi in Israele. L'Iran nega il coinvolgimento negli attentati di sabato. L'Ue blocca i versamenti per gli aiuti allo sviluppo ai palestinesi

I FATTI DI OGGI IN BREVE. Israele ha colpito obiettivi militari nella Striscia di Gaza, nella notte tra domenica e lunedì con bombardamenti di artiglieria e da questa mattina con attacchi aerei. Nel frattempo le forze di Difesa di Tel Aviv stanno ammassando truppe e mezzi al confine. Nella tarda mattinata il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato "l'assedio totale" della Striscia. I vertici dell'esercito hanno reso noto che circa 80 terroristi sono stati trovati in territorio israeliano. Le vittime accertate sono oltre 700 in Israele - 260 di queste sono ragazzi che stavano ballando in un festival musicale nel deserto del Negev -, 413 nei territori palestinesi. Questa sera il presidente degli Usa Joe Biden sentirà in videocollegamento Meloni, Macron, Scholz e Sunak per fare il punto sulla situazione.

 

Cosa sta accadendo in Israele e Palestina

20.10 - Tajani: "Due italiani tra i dispersi in Israele"

Due italo-israeliani con doppio passaporto "non rispondono all'appello". Lo ha detto al Tg1 il ministro degli Esteri Antonio Tajani, spiegando che i due "non sono rintracciabili". "Ci auguriamo che non siamo prigionieri nella striscia di Gaza", ha aggiunto il ministro.


 

19.30 - Hamas: uccideremo un ostaggio per ogni attacco ai civili
 

"Cominceremo a giustiziare pubblicamente un civile israeliano in ostaggio per ogni bombardamento israeliano su abitazioni civili a Gaza senza preavviso". Lo ha annunciato Hamas, secondo quanto riporta il Times of Jerusalem, citando  citato dai media israeliani.


 

18.17 - Vertice a 5 Biden, Meloni, Scholz, Macron e Sunak

Sarà vertice a cinque il formato della riunione che si terrà stasera per fare il punto sulla situazione in Israele. A quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, prenderà parte la presidente del Consiglio Giorgia Meloni assieme agli altri leader in videocollegamento, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Rishi Sunak. 


 

16.45 - Sirene su Gerusalemme

A Gerusalemme risuonano le sirene antiaeree, dopo che Hamas ha detto di aver inviato missili verso la città in risposta alle operazioni israeliane di queste ore nella Striscia di Gaza. "Il Times of Israel" non ha riportato danni, sebbene le esplosioni siano state udite in diversi punti della città.


 

16.20 - Israele attacca obiettivi mirati in Libano

L'esercito israeliano ha iniziato un'operazione nel sud del Libano. Gli ufficiali dell'esercito lo hanno reso noto sui loro profili social. Non si conoscono i dettagli dell'operazione, che sarebbe condotta con alcuni elicotteri da combattimento.


 

15.35 - L'Ue sospende "tutti i pagamenti" per i palestinesi

L'Unione europea ha sospeso i versamenti per gli aiuti allo sviluppo ai palestinesi e sta mettendo "sotto revisione" 691 milioni di euro di sostegno dopo l'assalto di Hamas a Israele. Lo rende noto il commissario Ue per l'allargamento e il vicinato Oliver Varhelyi.

 

   

"Tutti i pagamenti immediatamente sospesi. Tutti i progetti messi sotto revisione. Tutte le nuove proposte di bilancio, anche per il 2023, sono rinviate fino a nuovo avviso. Valutazione globale dell'intero portafoglio", scrive sui social media Varhelyi.

  


    

15.30 - Cosa sta succedendo in Cisgiordania dopo il blocco totale imposto da Tel Aviv

La tensione è alta nella Cisgiordania occupata, dove vivono circa 2,8 milioni di palestinesi, mentre l’esercito israeliano impone una chiusura completa. I residenti dicono che gli ingressi a città e paesi sono stati chiusi con cancelli di ferro, blocchi di cemento e cumuli di terra. In alcune località sono stati istituiti nuovi posti di blocco militari. Durante la giornata si sono formate lunghe code in alcuni distributori di benzina perché le scorte di carburante erano finite. Domenica, negozi e attività commerciali in Cisgiordania sono rimasti chiusi per via dello sciopero generale in risposta all’azione militare di Israele nella Striscia. La serata è stata caratterizzata da violente proteste. Quattro palestinesi sono stati uccisi ieri sera dai soldati israeliani al checkpoint Qalandia a Ramallah. A Hebron, un uomo è stato ucciso, pare mentre cercava di speronare le forze israeliane con un bulldozer. Il numero dei palestinesi uccisi in Cisgiordania è salito a 16, scrive l'agenzia palestinese Wafa. Sommati ai 560 palestinesi morti a Gaza, il totale dei palestinesi uccisi dagli israeliani sale a 576.


  

14.20 - Nove cittadini americani sono morti sabato in Israele

Nove cittadini americani sono stati uccisi in Israele. Il governo degli Stati Uniti lo ha confermato in modo ufficiale. In una nota, la Casa Bianca ha dichiarato: "Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle vittime e alle famiglie di tutte le persone colpite e auguriamo ai feriti una pronta guarigione. Continuiamo a monitorare attentamente la situazione e rimaniamo in contatto con i nostri partner israeliani, in particolare con le autorità locali".

Potrebbero essere almeno una decina invece i britannici morti nel corso degli assalti di sabato. Fonti governative lo hanno detto alla Bbc, ma al momento il governo del regno Unito non ha ufficializzato la notizia.

Intanto l'Ufficio nazionale israeliano del turismo di Milano ha detto che "attualmente sono circa 130mila i turisti stranieri che stanno visitando Israele e nessuno di loro è rimasto coinvolto in questa situazione, che si evolve ogni ora".

   


   

13.30 - Sirene dell'allarme anti aereo anche nel nord di Israele

Anche nel nord del paese si sono attivate le sirene dell'allarme aereo. Alcuni razzi lanciati dal territorio libanese sono stati intercettati dal sistema Iron Dome.

La tv al Manar degli Hezbollah libanesi ha però smentito la notizia circa il lancio di razzi dal sud del Libano verso Israele.

 


   

12.30 - Attacco "su vasta scala" verso Gaza

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L'esercito israeliano ha annunciato di aver dato il via a un attacco "su vasta scala" contro i centri di Hamas a Gaza. La notizia è stata data dai comandi della Forza di difesa israeliana e dell'aeronautica. La decisione è stata presa dopo la ripresa del lancio dei razzi da parte di Hamas verso il territorio israeliano.

   


    

12.15 - Borrell ha convocato per domani un Consiglio Affari Esteri d'emergenza

L'Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell ha convocato, per domani, un Consiglio Affari esteri d'emergenza sulla situazione in Israele e medio oriente. La riunione avverrà in videocall.

 


 

12.10 - La Lega araba condanna la violenza "da entrambe le parti"

La Lega araba ha condannato la violenza "da entrambe le parti" in medio oriente e si è detta a favore di "un cessate il fuoco immediato tra israeliani e palestinesi". Il segretario Ahmed Aboul Gheit è intervenuto mentre era a Mosca per incontrare il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

"Questi eventi anche se non a questo livello di violenza continueranno a verificarsi a causa della mancanza di prospettive politiche o tentativi di risolvere il problema palestinese", ha detto alla Tass Aboul Gheit.

 


 

12.00 - Le sirene dell'allarme aereo risuonano a Gerusalemme 

Le forze di difesa israeliane affermano che le sirene dell'allarme aereo hanno suonato a Gerusalemme e in molte città israeliane a causa dei continui lanci di razzi dalla Striscia di Gaza.

  

A Gerusalemme sono state udite almeno tre esplosioni, ma ancora non è chiaro chiaro se queste siano state causate dall'impatto al suolo di razzi palestinesi o da quelli della contraerea della difesa israeliana.

   


 

11:40 - "Assedio totale a Gaza"

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato un "assedio totale" alla Striscia di Gaza: "Niente elettricità, niente cibo, niente carburante". Israele controlla lo spazio aereo sopra Gaza, la sua costa e ha la capacità di limitare chi e quali merci possono entrare e uscire attraverso i suoi valichi di frontiera. Allo stesso modo, l’Egitto controlla chi entra ed esce dal confine con Gaza.

   


        

11:15 - Voli speciali per riportare i riservisti in Israele

Il ministro degli Esteri israeliano ha dichiarato che il governo e i vertici delle forze armate stanno organizzando dei voli speciali per riportare in Israele i riservisti che vivono all'estero. Eli Cohen dice che ci sono state "molte richieste" da parte degli israeliani di tutto il mondo di tornare al più presto "per fare volontariato, per dare una mano". Una parte del servizio militare è obbligatoria per la maggior parte dei cittadini israeliani, anche se hanno la doppia cittadinanza. I vertici delle forze armate hanno affermato di aver reclutato circa 300.000 riservisti da sabato, la più alta mobilitazione mai vista.

   


   

 11 - I servizi egiziani avvertirono Israele di "qualcosa di grosso" in arrivo

Un ufficiale dell'intelligence del Cairo ha detto di aver riferito ripetutamente a Tel Aviv che "qualcosa di grosso" contro Israele era in corso. Lo scrive The Times of Israel riportando le parole di un agente segreto egiziano secondo il quale l'attenzione degli ufficiali israeliani era puntata sulla Cisgiordania e la minaccia da Gaza non fu presa in considerazione, sottovalutata. "Li abbiamo avvisati che un'esplosione della situazione sarebbe avvenuta molto presto e sarebbe stata grande. Ma gli israeliani hanno sottovalutato l'informazione", ha detto l'ufficiale egiziano che ha mantenuto l'anonimato. 

 


   

10:30 - L'Italia e non solo prova a evacuare il prima possibile i propri cittadini

Mentre i combattimenti continuano a Gaza e in Israele, gli altri stati stanno cercando di far uscire quanto prima i propri cittadini. "Al lavoro per cercare di aiutare i connazionali bloccati in Israele a rientrare in Italia. La loro sicurezza è la priorità più assoluta del governo", ha scritto su X, il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Ieri il ministero degli Esteri del Regno Unito ha ufficializzato il rientro dei primi due aerei con turisti, lavoratori e pellegrini britannici che si trovavano in Israele. Oggi ha chiesto di non fare viaggi nel paese, a meno che non siano essenziali.

Oggi la Serbia ha fatto rientrare da Tel Aviv il primo aereo a bordo del quale c'erano molti cittadini serbi e secondo l'ambasciata serba è previsto un altro volo per oggi. Il ministro degli Esteri rumeno ha detto che circa 800 persone sono state riportate a casa da Israele, e molti altri sono attesi nella giornata di oggi. Il governo tailandese ha annunciato che sta preparando squadre di emergenza e aerei per salvare i cittadini tailandesi in Israele. Secondo il ministero degli Esteri kazako si stanno preparando anche i voli dal Kazakistan. Questa mattina la Polonia ha confermato che il primo aereo proveniente da Israele è atterrato nel paese con diversi civili a bordo.

 


  

10.25 - Missili israeliani hanno colpito una scuola dell'Onu nella Striscia di Gaza 

Il ministero degli Esteri palestinese ha fatto sapere che nel corso degli attacchi aerei israeliani è stata colpita una scuola delle Nazioni Unite a Gaza. La scuola ospitava centinaia di civili, compresi bambini e anziani, ha affermato il ministro. L'Onu ha confermato quanto dichiarato dal ministero palestinese, affermando che la scuola è stata "gravemente danneggiata", ma che non ci sono state vittime.

   


      

9.45 - Cosa non è andato nell'intelligence israeliana

Secondo Danny Yatom, ex capo del Mossad e politico del partito laburista d'opposizione israeliano, "all'interno dell'intelligence israeliano tutto è andato storto e nessuno aveva la minima idea di quello che stava per succedere". Al programma Today Yatom ha sottolineato che "le tattiche di sicurezza israeliane sono crollate totalmente" perché sono state prese di sorpresa.

 

   


     

8.00 - La preoccupazione americana

L'America guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo in Israele. Secondo la BBC, dagli Stati Uniti stanno arrivando una portaerei da guerra, incrociatori e cacciatorpedinieri, oltre ad assistenza militare extra come le munizioni. Il timore di Washington è quello che il conflitto tra Israele e Hamas possa espandersi in altre zone del medioriente. Due sono i principali pericoli: che il movimento terroristico libanese Hezbollah si unisca alla lotta e, soprattutto, che l'Iran entri in gioco. Ci sono infatti rapporti secondo cui l'Iran avrebbe contribuito a organizzare l'attacco senza precedenti nei territori israeliani, anche se il segretario di Stato Antony Blinken ha affermato che gli Stati Uniti non hanno ancora avuto modo di confermare questi rapporti.

"L'Iran non è stato coinvolto nell'attacco compiuto dai militanti di Hamas nel sud di Israele", ha affermato il portavoce del regime iraniano all'Onu, nonostante Hamas avesse precedentemente affermato che l'assistenza dell'Iran fosse stata fondamentale per portare a termine il suo attacco all'alba durante il fine settimana. Poi, il portavoce all'Onu ha aggiunto "Siamo fermamente a sostegno incondizionato della Palestina; tuttavia, non siamo coinvolti nella risposta della Palestina, poiché è presa esclusivamente dalla Palestina stessa".

 


    

7.30 - Cosa è successo nella notte

   

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L'esercito israeliano sta radunando truppe e tank lungo il confine con la Striscia di Gaza. L'opreazione via terra potrebbe essere vicina. Intanto è proseguito nella notte i bombardamenti di artiglieria verso la Striscia, mentre con le prime luci del mattino sono ripresi anche gli attacchi aerei.

Le forze di difesa israeliane, dopo aver tenuto un briefing mattutino, hanno confermato di aver attaccato e colpito più di 500 obiettivi militari di Hamas. Hanno inoltre aggiunto che circa 80 terroristi sono stati trovati in Israele durante la notte, mentre i combattimenti sono continuati in sei località lungo il confine con Gaza.

I vertici delle Forze di difesa israeliane hanno iniziato a paragonare l'attacco jihadista di sabato a quello terroristico alle Torri gemelle a New York del 2001. "Questo è il nostro 11 settembre", ha detto il portavoce, il maggiore Nir Dinar. Stesso concetto utilizzato anche dal tenente colonnello Jonathan Conricus: "Questo potrebbe essere l'11 settembre e Pearl Harbor racchiusi in uno solo", ha detto. "È di gran lunga il giorno peggiore della storia israeliana. Mai prima d'ora così tanti israeliani sono stati uccisi da una sola cosa, per non parlare dell'attività nemica, nello stesso giorno".

Le vittime accertate sono oltre 700 in Israele - 260 di queste sono ragazzi che stavano ballando in un festival musicale nel deserto del Negev -, 413 nei territori palestinesi.

 


L'appello del direttore Claudio Cerasa

 

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