Il virus delle banlieue
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Roma. La scorsa settimana, dopo il discorso con cui il presidente francese Emmanuel Macron annunciava che la Francia sarebbe rimasta chiusa fino all’11 maggio, la situazione nelle banlieue era già molto tesa. Far rispettare le regole del confinement nelle periferie dove la densità abitativa è maggiore e da cui provengono molte di quelle categorie che non si sono fermate durante la crisi sanitaria – badanti, cassieri, postini, netturbini – rappresenta una delle difficoltà maggiori per il governo. Per questo, dopo la decisione dell’Eliseo di prolungare la chiusura e il blocco della nazione, Salima Yenbou, eurodeputata del partito dei Verdi, ha firmato un appello assieme a Yannick Jadot, che dei Verdi francesi è leader, e ad altre personalità politiche per chiedere al presidente di non dividere la Francia in due: quella delle banlieue e il resto del paese. L’appello era nato come risposta alle parole di Laurent Nuñez, segretario di stato per il ministero dell’Interno, che al Canard enchaîné aveva detto che garantire il rispetto del lockdown in alcuni quartieri non era al momento tra le priorità del governo. “I nostri sobborghi – scrivono i politici nell’appello al presidente – meritano gli stessi diritti, la stessa protezione, la stessa Repubblica” e queste parole venivano scritte soltanto una settimana fa quando aumentavano sia la consapevolezza che la Francia era ancora lontana dalla fine della crisi sanitaria sia i numeri sui morti nelle banlieue. L’Istituto nazionale di statistica indica che la progressione del virus nei sobborghi è più elevata – a la Seine-Saint-Denis, fuori Parigi, è al 63 per cento – favorita dalla struttura urbanistica e da una popolazione molto giovane alla quale è complicato far rispettare le regole del confinement. Dalle banlieue sono iniziate le proteste che si sono trasformate in una guerra culturale e hanno tirato fuori il tema che nei mesi scorsi, in cui si parlava molto di pensioni, aveva tormentato ancora di più il rapporto tra il governo e i manifestanti: le violenze della polizia.
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