I manifestanti pachistani espongono degli slogan contro l'India durante una manifestazione del 27 febbraio (Foto LaPresse)

Gli sconfinamenti in Kashmir

Redazione

Strike, aerei abbattuti, rappresaglie. Non ignoriamo lo scontro tra India e Pakistan

Martedì le forze aree dell’India hanno colpito una base in Pakistan del Jaish-e-Mohammed, gruppo jihadista che opera nel Kashmir, “uccidendo molti terroristi”, dice Nuova Delhi. Il blitz è stato deciso in risposta a un attacco suicida del Jaish-e-Mohammed nelle postazioni indiane del Kashmir, il 14 febbraio scorso, in cui sono morti almeno 40 soldati. Oggi il Pakistan ha condotto degli strike lungo la Linea di controllo, il confine de facto tra India e Pakistan in questo territorio conteso da molti decenni: secondo le autorità di Islamabad, due aerei indiani sarebbero entrati poi nello spazio aereo pachistano, e sarebbero quindi stati abbattuti: un aereo è finito in territorio pachistano e il pilota, ancora vivo, è ora nelle mani dei pachistani (l’altro è caduto nella parte indiana, velivolo e pilota sono in salvo).

 

Gli indiani ammettono di aver perso un uomo e un aereo, ma sostengono di avere a loro volta abbattuto un jet pachistano. Era dal 1971 che gli indiani non facevano operazioni aeree al di là della Linea di controllo e questa escalation repentina ha allarmato l’intera comunità internazionale che, da Washington a Parigi, chiede di mantenere la calma. India e Pakistan sono entrambe potenze nucleari e l’ipotesi di una guerra tra loro è terrorizzante.

 

Narendra Modi, premier indiano, è sotto pressione dall’ala più nazionalista del paese: a maggio si vota e la questione Kashmir è diventata tutt’a un tratto opprimente. Anche per il premier pachistano, Imran Khan, questo è un test per la sua leadership, anche se è cosa nota che il suo controllo sui militari sia, in effetti, molto lasco. Gli esperti dicono che non si arriverà a uno scontro nucleare, non è nell’interesse di nessuno, ma se in Kashmir le scaramucce sono all’ordine del giorno, le operazioni di questi ultimi giorni segnalano un inasprimento che è bene non ignorare. Così come bisogna guardare non soltanto agli aerei abbattuti: l’India vuole bloccare l’acqua di alcuni fiumi che finiscono in territorio pachistano e sono lì estremamente utili. Una rappresaglia di questo tipo sarebbe molto più pericolosa del viavai provocatorio degli aerei militari.

Di più su questi argomenti: