Il presidente cinese Xi Jinping e il presidente americano Donald Trump (Foto LaPresse)

Cattive notizie dallo scontro tra Cina e Usa

Giulia Pompili

L'arresto dell'ex diplomatico canadese Michael Kovrig da parte delle autorità di Pechino. Uno sgarbo al Canada per colpire l'America

Ieri l’International Crisis Group, organizzazione internazionale tra le più influenti per quanto riguarda le politiche globali, ha pubblicato un comunicato nel quale conferma la notizia del fermo da parte delle autorità cinesi di un suo dipendente, Michael Kovrig, ex diplomatico canadese e senior adviser dell’area del nord-est Asia. “Stiamo facendo tutto il possibile per avere ulteriori informazioni sul luogo in cui si trova Michael e per un suo rilascio rapido e in sicurezza”, si legge nello scarno comunicato.

  

Poco prima il presidente americano Donald Trump aveva tuittato: “Stiamo avendo un dialogo molto produttivo con la Cina! Seguiranno alcuni annunci importanti!”. Entusiasmo smentito subito dopo da uno scoop del Washington Post, che ha invece confermato la strategia dei falchi nell’Amministrazione Trump: sono in preparazione una serie di sanzioni contro la Cina per il furto di tecnologie e spionaggio industriale. Il fermo del canadese Kovrig, intanto, arriva a poco più di dieci giorni dall’arresto in Canada di Meng Wanzhou, figlia del fondatore del colosso cinese Huawei e direttore finanziario del gruppo, su richiesta dell’America.

  

Da giorni si parlava del sospetto che, prima o poi, sarebbe arrivata una reazione da parte delle autorità cinesi all’arresto eccellente, ma finora l’unica mossa di Pechino era stata la convocazione dell’ambasciatore canadese. Ieri Philip Calvert, altro ex diplomatico canadese, ha scritto sul Nikkei Asian Review che questa partita – tutta tra America e Cina – è proprio il Canada a subirla. E il dàgli all’alleato per colpire l’America è una strategia consolidata in Cina. Anche dopo l’istallazione dello scudo antimissile del Pentagono Thaad su suolo sudcoreano – era il 2017, la Corea del nord era ancora considerata una minaccia imminente – Pechino ha concentrato la sua rappresaglia sull’economia sudcoreana. È stato un disastro. 

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.