Gilet gialli, a Parigi una giornata di ordinaria follia

Secondo sabato di proteste in Francia. Nella Capitale i manifestanti raggiungono gli Champs-Elysées e si scontrano con la polizia

Mauro Zanon

Parigi. Per il sociologo francese Jean-Pierre Le Goff, osservatore accorto delle trasformazioni della società esagonale, quella dei “gilet gialli” è la “rivolta di coloro che si sono fatti trattare come ‘zotici’ e ‘retrogradi’ dalle élite”, e ora ne hanno abbastanza di essere disprezzati, oltre che soffocati a colpi di tasse. Per il mensile Causeur, è “la Francia di Johnny” che oggi è tornata in piazza contro l’aumento delle accise su benzina e diesel, la stessa Francia che lo scorso inverno si è riversata a Parigi per i funerali del suo idolo pop, Johnny Hallyday, la “Francia periferica” di cui parla il geografo Christophe Guilluy nell’omonimo libro, quel paese profondo, rurale, dimenticato, che ha paura di non arrivare a fine mese.

 

Erano 106 mila, oggi, i “gilet gialli” in tutta la Francia, poco più di un terzo rispetto a sabato scorso, ma comunque tanti per un movimento sociale che è nato spontaneamente sui social network ed è senza “corpi intermedi”, niente partiti politici né organizzazioni sindacali. Ottomila hanno seguito l’appello su Facebook di uno dei leader della mobilitazione, Éric Drouet, camionista di 33 anni, e si sono concentrati a Parigi per far sentire la propria rabbia. “Ed è soltanto l’inizio! A Natale, se non cambia qualcosa, saremo ancora qui!”, ha detto Robert, un “gilet giallo” di 59 anni a una giornalista di Libération.

 

Contrariamente a quanto auspicato dal ministro dell’Interno, Christophe Castaner, che aveva autorizzato un assembramento dei “gilet gialli” sul Champ-de-Mars, davanti alla Tour Eiffel, i manifestanti, fin dalle prime ore del mattino, hanno puntato gli Champs-Elysées, con l’obiettivo di raggiungere l’Eliseo, situato a poco meno di un chilometro. I Crs, gli agenti della polizia antisommossa francese, sono stati costretti a utilizzare gas lacrimogeni, granate assordanti e cannoni ad acqua per disperdere la folla dei “gilet gialli” infiltrata da centinaia di “casseurs”, che hanno trasformato la principale avenue di Parigi in un terreno di guerriglia urbana. I più violenti hanno incendiato diversi cassonetti e il rimorchio di un camion, provocando una densa colonna di fumo nero visibile da molte zone della città, poi hanno divelto i sampietrini, lanciandoli contro i poliziotti, e infine hanno eretto barricate con le seggiole dei bar circostanti e le barriere di sicurezza. A fine giornata, i danni materiali erano ingenti per l’arredo urbano degli Champs-Elysées, tra vetrine spaccate, panchine divelte, scooter bruciati e auto danneggiate. “È l’anarchia”, commentavano alcuni abitanti letteralmente terrorizzati dalla spirale di violenza. Un tweet programmato dal community manager della sindaca socialista di Parigi Anne Hidalgo è apparso questa mattina per pochi minuti – prima di essere cancellato – quando non si sapeva ancora che la situazione sarebbe degenerata: “E se approfittaste del weekend per sfidare il freddo e venire ad ammirare le magnifiche illuminazioni sugli Champs-Elysées inaugurate giovedì sera?”.

 

 

Le illuminazioni natalizie, come mostrano alcune foto che circolano sui social network, hanno invece illuminato il caos che regnava oggi sugli Champs-Elysées, creando un’atmosfera a dir poco surrealista.  In totale, secondo le cifre del ministero dell’Interno, sono state fermate 103 persone, 42 delle quali a Parigi. I feriti sono stati 19, 4 dei quali tra le forze dell’ordine. Attorno a mezzogiorno, c’è stato anche il tempo per una polemica a distanza tra il ministro dell’Interno Castaner e la leader del Rassemblement national Marine Le Pen. Il primo, rappresentante di un governo che non alcuna intenzione di fare passi indietro sul caro-benzina, ha denunciato “i sediziosi” dell’ultradestra, “che hanno risposto all’appello di Marine Le Pen” (quest’ultima, venerdì sera, aveva invitato i “gilet gialli” a manifestare sugli Champs-Elysées). La leader sovranista ha reagito immediatamente, affermando che non aveva “mai invitato nessuno a commettere violenze” e parlando di “strumentalizzazione patetica e disonesta” da parte di Castaner. “Perché ha lasciato i ‘gilet gialli’ manifestare sugli Champs-Elysées per poi sloggiarli con metodi che possono suscitare tensioni?”, ha aggiunto la Le Pen, la più loquace, oggi, tra i leader dell’opposizione. L’atto II, a Parigi, è degenerato in una violenta battaglia urbana. E alcuni manifestanti parigini hanno assicurato che sabato prossimo ci sarà l’atto III.

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