I due agenti del Gru sospettati dell'avvelenamento a Salisbury

C'è un nuovo video delle due spie russe di Salisbury

Micol Flammini

La polizia britannica pubblica i filmati dei due uomini sospettati di aver avvelenato Sergei Skripal che camminano e fanno foto vicino alla sua casa

C’è un nuovo video pubblicato ieri dalla polizia britannica che mostra due uomini che passeggiano per Salisbury, e non in una zona qualunque, ma nel quartiere dove vive Sergei Skripal, anzi, proprio attorno alla casa dell’ex spia russa. I due uomini fanno foto, si guardano attorno e sono Boshirov e Petrov, i due che, secondo quanto scoperto dai siti di inchiesta Bellingcat e Insider, sarebbero due agenti del Gru, l'intelligence russa: il colonnello Anatoli Chepiga e il dottore Alexander Mishkin.

  

  
A marzo Sergei Skripal, ex spia russa, e sua figlia Yulia vengono ritrovati su una panchina, accasciati l’uno sull’altra, a Salisbury, in Gran Bretagna. Erano stati avvelenati da un agente nervino di produzione russa, il Novichok. Pochi mesi dopo, anche Charlie Rowley e Dawn Sturgess, due cittadini britannici, entrano in contatto con la sostanza dopo aver raccolto il flacone che la conteneva. Lei muore in pochi giorni.

 

 
A settembre la polizia britannica svela che a compiere l’attacco contro Skripal sono stati Alexander Petrov e Ruslan Boshirov. “Non sappiamo chi siano”, dice Mosca. “Sono due agenti dei servizi militari russi”, sostiene Londra. Bellingcat e Insider ottengono l’accesso ai passaporti dei due uomini e sui documenti trovano dei numeri e delle stampigliature usati dai servizi di sicurezza russi. I nomi, Petrov e Boshirov, non corrispondono alla vera identità dei due.

   

  

A ottobre la polizia olandese ha fatto sapere che degli agenti del Gru sono stati scoperti mentre cercavano di hackerare la rete Wifi dell’Opcw, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche che indaga sull’uso di armi chimiche in Siria e a Salisbury, all’Aia. Quando sono stati scoperti, uno di loro aveva ancora in tasca la ricevuta del taxi preso per andare dall’ingresso posteriore di una base del Gru a Mosca fino all’aeroporto di Mosca. Dal computer ritrovato nella macchina appostata davanti alla sede dell’Opcw i servizi segreti hanno scoperto che lo stesso dispositivo era stato utilizzato  in Brasile, in Svizzera e in Malaysia dove gli agenti del Gru hanno cercato di entrare nella rete del procuratore generale e della polizia malese, dopo che gli investigatori olandesi avevano stabilito che a colpire il volo MH-17 della Malaysia Airlines, con a bordo 280 persone, che sorvolava l’Ucraina era stato un missile russo. I dati del computer hanno dimostrato che l’intelligence militare russa ha tentato di colpire anche i dispositivi della Wada, l’Agenzia mondiale antidoping a Losanna, dopo le denunce contro gli atleti russi.

 

 

Il Gru è il più antico dei servizi segreti russi e proprio quest’anno ha compiuto cento anni. Durante la cerimonia per commemorare la nascita del Gru, Vladimir Putin ha tenuto un discorso in cui non ha nominato i fallimenti degli agenti, ma ha detto che l’intelligence ha ancora tanto da fare per servire la patria. Quel giorno, a Mosca c’era un assente importante: il capo del Gru, Igor Korobov. Tra i giornalisti russi girava voce che Putin volesse destituirlo dopo gli ultimi insuccessi. Korobov, capo dell’intelligence dal 2016,  è morto due giorni fa per una “lunga e grave malattia”, ha detto il ministero russo della Difesa.

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