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L'Italia come strumento di propaganda

Redazione

Trump e Putin elogiano i gialloverdi a uso interno e anti europeo

Non ci sono molte ragioni per esaltare i tweet di Donald Trump che elogia l’Italia per la “linea molto dura sull’immigrazione clandestina” né per applaudire alla disponibilità di Vladimir Putin all’acquisto di debito pubblico italiano per cui il presidente russo non vede “remore di carattere politico”. La telefonata di Giuseppe Conte al presidente americano, e il tweet di risposta che rivela il colloquio, non sono indizi del favore degli Stati Uniti verso l’Italia sovranista. E’ propaganda di Trump per le elezioni di mid term visto che, in questo frangente, vuole fermare al confine messicano una carovana di migranti dall’Honduras. “Sono d’accordo con la loro posizione al 100 per cento e anche gli Stati Uniti stanno prendendo una linea molto dura sull’immigrazione clandestina. Il primo ministro sta lavorando duramente sull’economia dell’Italia – avrà successo!”, ha twittato Trump. La propaganda italiana anti immigrazione serve a Trump per sostenere la sua. Al momento anche la lunga luna di miele trumpista con Wall Street si è esaurita: l’indice S&P 500 è sotto del 6,5 per cento rispetto a quando è stato eletto.

   

Quanto a Putin non è un segreto che il fondo sovrano russo non acquista titoli Btp né potrebbe farlo visto il basso rating dell’Italia e la scarsa potenza di fuoco che il fondo possiede in relazione all’enorme debito tricolore. Il presidente russo ha mostrato riconoscenza verso l’Italia che si oppone alle sanzioni europee a Mosca: la prossima scadenza per dimostrarlo è il Consiglio d’Europa del 13 e 14 dicembre che dovrà pronunciarsi sull’automatizzazione delle sanzioni. L’afflato russofilo irrita le istituzioni europee, fa il gioco di Putin: indebolire un’Europa politicamente fragile anche in forza della sfida sovranista all’ordine costituito. Come nel caso americano, la propaganda italiana concima quella russa. E’ possibile prestarsi alle esigenze di altri più di così? Forse. Luigi Di Maio sarà alla fiera China International Import Expo di Shanghai e l’Italia potrebbe essere il primo grande paese europeo a firmare il memorandum d’intesa per la cooperazione bilaterale lungo la Nuova Via della Seta. Pechino, dove il governo è andato a bussare per l’acquisto di Btp, non aspetta altro.