
(foto LaPresse)
Perché il Garante Antitrust si occupa (male) di fisco Ue e non di concorrenza?
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La concorrenza fiscale e il senso della cittadinanza europea
Ancora una volta, il presidente dell’Antitrust (Agcm), Roberto Rustichelli, ha approfittato di un palcoscenico istituzionale per eludere i temi della concorrenza e dedicarsi alla fiscalità europea. La commissione Politiche europee della Camera l’ha audito sul programma della Commissione europea per il 2020 e sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Ue. Il senso del suo intervento sta in una frase: “L’attuale quadro normativo dell’Ue determina una disparità di condizioni concorrenziali nel mercato tra stati membri e operatori, in quanto, da un lato, favorisce il dumping fiscale e contributivo tra paesi e, dall’altro, è inadeguato a garantire una tassazione efficace ed equa dell’economia digitale”. Concetti, questi, già espressi in occasione del suo debutto alla presentazione della Relazione annuale 2019.
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