Una fabbrica di automobili in Francia (foto LaPresse)

Ragioni per una tregua sui dazi

Redazione

Finché Trump non minaccia l’Auto l’Europa può evitare ritorsioni

Ripartono i colloqui tra Stati Uniti e Cina sugli scambi commerciali tra i due paesi e questo tema resta centrale anche per i mercati finanziari europei che sono alla finestra in attesa di comprendere l’impatto dei nuovi dazi americani scaturiti dalla contesa Airbus-Boeing. Secondo una ricerca della banca svizzera Ubs tale impatto dovrebbe essere ridotto. “In totale, gli Stati Uniti sono tenuti a imporre dazi sulle esportazioni di 7,5 miliardi di dollari di prodotti europei, pari solo allo 0,04 per cento del prodotto interno lordo dell’Unione europea (0,06 per cento per la zona euro). A livello di paesi membri, anche l’impatto medio appare molto ridotto, con la proporzione di merci soggette a nuove tariffe pari a meno dello 0,1 per cento del pil”, osserva la banca d’affari nel suo studio. Le tariffe americane sono state autorizzate dal Wto nell’ambito del processo di risoluzione delle controversie. Secondo gli analisti, qualsiasi ritorsione dell’Unione europea, benché annunciata, sarebbe a questo punto contraria all’operato del Wto. In altri termini, le controversie risolte non possono motivare altre controversie. Tant’è che il commissario europeo al Commercio Cecilia Malmström consiglia di non prendere misure immediate. E’ però possibile che prima di rispondere l’Unione aspetti la sentenza del Wto su Boeing, concorrente di Airbus, sulla quale è aperta un’indagine. La Commissione europea ha già pubblicato un elenco preliminare di prodotti americani (per un valore di 12 miliardi di dollari) che potrebbero essere soggetti a tariffe. Sembra dunque che per il basso impatto delle azioni americane e per una comprensibile cautela europea nell’intraprendere contromisure si vada a una riduzione del conflitto, cosa non scontata fino a una settimana fa. Molto dipende da Trump: il 13 novembre il presidente potrà decidere di imporre tariffe sul settore più sensibile per l’Europa, quello dell’Auto. Dazi del 25 per cento sulle auto europee potrebbero sottrarre circa 0,2 punti percentuali alla crescita dell’Eurozona, con la Germania che subirebbe il maggiore impatto.

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