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A dicembre crolla anche l'industria. L'Italia è in caduta libera

Mariarosaria Marchesano

Piazza Affari in calo dopo i dati della produzione industriale dell'Istat. A dicembre scendono su base annua sia il fatturato (-7,3 per cento) sia gli ordinativi (-5,3). Rischio ripercussioni sul pil 2019

Milano. Sembra già svanito l'ottimismo per le attese di una svolta positiva sui negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina e Piazza Affari prima si allinea all'andamento incerto dei mercati europei e poi vira in negativo appesantita anche dai dati sull'industria. Secondo quanto reso noto oggi dall’Istat, a dicembre scendono sia il fatturato dell’industria, meno 7,3 per cento rispetto al dato registrato nel dicembre 2017 (meno 3,5 per cento rispetto a novembre 2018) che gli ordinativi, meno 5,3 per cento rispetto a un anno fa).

 

  

Il dato è peggiore delle attese ed è il più basso degli ultimi 10 anni. Rischia soprattutto di riflettersi sul pil del 2019. Per quanto riguarda i ricavi nel settore degli autoveicoli, hanno fatto registrare nel mese di dicembre una diminuzione tendenziale del 7,5 per cento, mentre le commesse su base annua sono scese del 18,4 per cento. Si tratta della peggiore flessione del settore da luglio 2016. Vola lo spread tra Btp e bund tedeschi a 274 punti base (apertura a 262), col rendimento del decennale italiano al 2,8 per cento.

 

Sul fronte interno, intanto, tiene banco il caso Diciotti sul quale stasera si esprimerà il Senato per l'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. "Sebbene l'esito del voto online di ieri rimuova il rischio concreto che il caso possa alimentare una crisi di governo, allo stesso tempo conferma l'emergere di alcune divisioni all'interno del M5s e l'aumento del malcontento tra i membri del partito e alcuni parlamentari nei confronti della strategia politica del loro leader, Luigi Di Maio, e dell'alleanza governativa con la Lega", è il commento degli analisti di UniCredit riportato da alcune agenzie di stampa. La consultazione sulla piattaforma Rousseau si è conclusa ieri sera con il 59 per cento dei 52 mila grillini votanti che si è espressa contro il processo. La maggioranza ha quindi deciso che il fatto è avvenuto a tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l'autorizzazione a procedere.

 

Il listino di Milano perde circa lo 0,8 per cento dopo due ore di negoziazioni con lo spread btp-bund di nuovo sopra quota 270 punti base. Fanno eccezione solo alcuni titoli, come Telecom che continua a guadagnare dopo che Cassa Depositi e prestiti ha annunciato di salire nel capitale (attualmente possiede il 5 per cento). "Il governo è favorevole alla creazione di una rete unica delle telecomunicazioni, purché il progetto venga portato avanti attraverso un’operazione di mercato", ha detto il vice premier Di Maio ieri durante un convegno di Leonardo a Pomigliano D'Arco, aggiungendo che "se si vorrà fare un'operazione di mercato per creare un soggetto unico della connettività in Italia sono stati creati i presupposti normativi per farlo”. Giovedì, inoltre, all'esame del cda di Tim ci saranno i conti 2018 e le linee guida del nuovo piano industriale 2019-2021. Bene anche i titoli energetici e utility, con Tenaris, Saipem e Snam. Quest'ultima ha archiviato i conti 2018 con un utile netto di oltre 1 miliardo e ha migliorato le stime. Viaggiano in ordine sparso le banche, con Mediobanca in leggera salita mentre Ubi Banca ancora in flessione e dopo aver collocato un covered bond da 500 milioni al 2025 con ordini per
2,7 miliardi.

 

Resta alta, intanto, l'attenzione sul fronte delle politiche commerciali, soprattutto per le pressioni sui titoli del settore auto a causa dei crescenti timori per l'imposizione di nuovi dazi. Nella giornata di ieri i mercati hanno reagito con favore all’ipotesi di disgelo commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti: le Borse asiatiche, solo per fare un esempio, sono arrivate a guadagnare più del 3 per cento nella prima seduta della settimana. L’ottimismo, però, ha avuto vita breve ed è svanito nel momento in cui Pechino ha accusato Washington di tentato sabotaggio del suo sviluppo tecnologico.