Il bello di resistere. I numeri da boom dei musei virtuali

Le iniziative gratuite che offrono tour virtuali sono ormai attive in molte istituzioni d’Italia

Paola Bulbarelli

Il bello di resistere. Non si può andar per musei? Nessun problema: sono i musei virtuali ad arrivare a casa. Le iniziative gratuite che offrono tour virtuali sono ormai attive in molte istituzioni d’Italia, a far da battistrada era stata proprio la Pinacoteca di Brera, dove lo squadra diretta da James Bradburne aveva lanciato subito l’idea dei tour virtuali (il direttore di Brera ritiene l’apertura digitale dei musei come una parte essenziale della loro mission pubblica).

 

Il sito della Pinacoteca è passato dalle duemila visualizzazioni al giorno a 200 mila, e negli ultimi cinque giorni ha raggiunto il record di un milione, un numero che ha obbligato il museo a rivedere la piattaforma presa d’assalto digitale. I visitatori hanno consultato i contenuti speciali creati in queste settimane, esplorato le collezioni e lasciato commenti nella sezione “Brera Ascolta”.

 

Altre istituzioni hanno seguito l’esempio, intuendo, forse anche, che l’emergenza sarà lunga, prima di tornare ai livelli di turismo cui Milano si era abituata. Il Poldi Pezzoli ha lanciato Stories, che stanno ottenendo un grande successo. I visitatori virtuali di Instagram sono aumentati di 300 follower al giorno in questi giorni, per un totale di 16 mila e 200; su Facebook + 18 per cento in meno di una settimana, per un totale di oltre 27 mila. E da domani le storie saranno visibile anche sul canale YouTube. Il Museo del Novecento ha iniziato con una campagna su Facebook e Instagram riprendendo l’hashtag #iorestoacasa e #facciamocicompagnia. L’idea è quella di dare ogni giorno una pillola d’arte con tono rassicurante. “Ha avuto un grande successo perché sono cresciuti molto i contatti, dicono dal museo. La Casa Museo Boschi Di Stefano ha attivato un canale YouTube dove sono già stati pubblicati i primi due video. Anche Fondazione  Prada ha intensificato la presenza digitale. Il sito e i canali social diventano una piattaforma agile in cui testare nuovi formati e codici che – scommettono in Fondazione – possono trovare un ulteriore sviluppo in futur. Come “Glossary”, con cui la sede espositiva criticamente il proprio archivio attraverso l’elenco di alcuni concetti chiave che ne costituiscono storia e l’identità. Il Pac risponde all’appello #museichiusimuseiaperti #iorestoacasa e lancia i Family Lab Digitali del Pac, brevi video pensati come un’estensione dei laboratori per famiglie che lo spazio milanese da anni organizza per le sue mostre. Il  Museo nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci dialoga attraverso  #storieaportechiuse, il format digitale lanciato per  portare le persone direttamente all’interno del museo anche quando non accessibile  e sostenuto da  Fondazione Ibsa, partner scientifico. Il Mudec è sui social con l’iniziativa  #MudecDelivery. Ogni giorno, il Mudec  regala contenuti speciali dedicati alla sua collezione permanente.  E si chiama proprio  #Milanoacasatua  la nuova rubrica, rigorosamente online, che svela storie e aneddoti della città. Sul sito di Neiade si potranno trovare diverse curiosità come, ad esempio, le Madunine di Milano. Oltre alla Madonnina tanto famosa che svetta sul Duomo, sarà bello  scoprire tutte le altre Madonnine di Milano.

Di più su questi argomenti: