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La vera monnezza di Roma è il grillismo

Redazione

La capitale e la truffa di un’ideologia. Per Raggi, il caos rifiuti si complica

Massimo Ranieri, che non è il cantante neomelodico ma l’ennesimo esperto (è un geologo) chiamato da Virginia Raggi ad affrontare la catastrofica situazione della spazzatura di Roma, ha preso di petto la situazione. “Abbiamo approfondito quali siano le cose da fare, le abbiamo ben chiare e ci siamo dati tempo fino a Capodanno. Entro San Silvestro”, ha detto dopo il cda dell'azienda riferendo alla commissione trasparenza del Campidoglio. Sì, avete capito bene: a stagione turistica ormai nel pieno, con ristoranti impossibilitati a far sedere i clienti all’aperto causa assedio di immondizia, gabbiani e ratti, con gli alberghi alle prese con l'ennesima campagna sulla grande monnezza, con il caldo che moltiplica tutto ciò, la soluzione, peraltro “ben chiara”, arriverà a Capodanno.

 

  

Al catalogo dei disagi manca una categoria fondamentale oltre al turismo, i residenti romani ai quali in questi giorni è giusto arrivata la seconda rata della Tari, la tassa sui rifiuti che è casualmente la più cara d'Italia. A loro ha pensato il nuovo amministratore delegato di Ama, Paolo Longoni, arrivato dopo le dimissioni di Lorenzo Bagnacani e relative minacce giudiziarie. “I cittadini e i loro rappresentanti percepiscono il rifiuto per strada come servizio che non funziona” è la sensazionale scoperta del manager, che ha un innegabile valore sociologico. Virginia Raggi definisce quella della spazzatura romana “una crisi stabilita a tavolino, un complotto”. Ordito da chi?

 

Il fantastico mondo dei 5 stelle, a differenza di quello di Amelie o della fantastica Mrs Maisel, non si basa sulla fantasia dell'ottimismo ma sulla cupezza del vittimismo e del complottismo. Scaturisce non dall'osservazione rosea della realtà ma dal transfert perenne nell'irrealtà. E il tempo che Roma sta perdendo da tre anni a questa parte, e ora da un inizio luglio a un prossimo San Silvestro, oggi corrisponde a intere ere nelle quali il mondo e la concorrenza avanzano a tripla velocità (Milano è solo un esempio). Senza saperlo Raggi, Di Maio & Co., e Salvini che cinicamente ci campa, stanno soprattutto facendo fuori intere generazioni di giovani romani e giovani italiani. Basta, grazie.