La deputata democratica, Alexandria Ocasio Cortez (Foto LaPresse)

Il modello (instagrammabilmente superiore) di Ocasio-Cortez ha un limite: mantenere un segreto

Paola Peduzzi

La deputata democratica mette in mostra ogni cosa (la casa, la cucina, la cena). Ma arriverà il momento in cui vorrà tenersi qualcosa per sé

Sono sempre una ragazza del quartiere, ho soltanto cambiato casa, due block più in là, ha infine detto Alexandria Ocasio-Cortez, dopo che alcuni suoi vicini, nel Bronx, avevano fatto sapere al New York Post: non la vediamo mai in giro. I media conservatori si sono gettati sul presunto scandalo con la solita goffaggine che li contraddistingue quando hanno a che fare con la-più-giovane-parlamentare degli Stati Uniti d’America, nonché fenomeno planetario senza eguali: l’onnipresente Ocasio-Cortez. In poche ore il suo staff ha fatto sapere che è andata a vivere con il suo fidanzato in una casa appena più grande – nessun lusso: una stanza in più – ma sempre lì, a due passi da dove ha sempre vissuto. “Sto letteralmente instagrammando dalla mia nuova casa”, ha aggiunto lei, pubblicando una story dalla sua cucina, con un coltellaccio in mano per affettare le verdure per cena, e domande esistenziali: visto che il nostro mondo sta per finire, per via del cambiamento climatico, ha ancora senso mettere al mondo dei figli? Ma no, non vi dirò dove sta casa mia: “La settimana scorsa è stato arrestato un uomo che aveva accumulato pistole con l’obiettivo di usarle contro di me e contro altri – ha twittato la Ocasio-Cortez – Quindi no, non farò sapere il mio indirizzo né dirò a qualcuno quando trasloco, sorry!”.

 

Oggi è la casa, ieri era lo stipendio del suo staff (in media 52 mila dollari lordi l’anno a ognuno), il giorno prima era lo stipendio del suo fidanzato, “il rosso che ho incontrato anni fa in un modo noiosissimo”, prima ancora i cartelloni a Times Square contro di lei per via di Amazon e dell’headquarter che non si fa più a New York (lei ha esultato), le discussioni sul “new deal” ambientalista con i riferimenti alle “puzzette delle mucche” che per quanto ci provi non si possono ridurre a zero. Per non parlare degli orecchini indossati il giorno del giuramento al Congresso (la Ocasio-Cortez ha fatto sapere dove li ha comprati), la routine per la pulizia del viso, le ricette dei cocktail geopolitici e tanti altri piccoli dettagli che costruiscono questo personaggio nuovo e fresco e seguitissimo (le hanno appena dedicato un fumetto: lei è un’eroina supercool che sembra Wonder Woman). Tutti le corrono dietro in affanno, i candidati democratici alle presidenziali che provano a replicare questo format con risultati parecchio scarsi, e i repubblicani che non perdono occasione per denunciare questa giovane socialista che porterà l’America sul lastrico economico e morale. Ogni reazione suona stonata: Ocasio-Cortez è una di quelle storie che non riesci a contrastare, lei che si pulisce le mani nel maglione mentre inforna i suoi manicaretti vince sempre, vince tutto. A condizionarla sarà forse, a un certo punto, la sua stessa instagrammabilità: se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi anni in cui abbiamo messo in mostra ogni cosa (noi con molti filtri, lei non ne ha bisogno) è che viene il momento in cui vuoi tenerti qualcosa per te, un segreto, un indirizzo, una ricevuta dell’albergo, e non ci riesci più, perché molti penseranno: è come gli altri, ha qualcosa da nascondere.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi