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L'idea geniale del museo fake per salvare arte e turismo

Maurizio Crippa

Al comune di Monte Argentario apriranno un museo su Caravaggio ma senza nessun quadro dell’artista. Ninnoli e riproduzioni per attirare turisti in infradito 

Al comune di Monte Argentario hanno avuto un’idea strepitosa e innovativa, e solo Sergio Rizzo di Rep. l’ha presa male. Vogliono fare un museo su Caravaggio, che da quelle parti è morto e basta, ma senza nessun quadro dell’artista. Ninnoli, riproduzioni. Speriamo che usino anche i poster sbiaditi, di quelli che si trovano all’autogrill. Tanto, l’obiettivo primario è di farci andare i turisti in infradito che fanno cabotaggio attorno all’Argentario, che il Merisi non sanno manco chi sia, ma che sono disposti a pagare per uno scampolo di sindrome di Stendhal balneare. L’obiettivo secondario è anche migliore: tenere lontane le orde di gitanti incompetenti dai musei veri e sovraffollati e dalle opere da preservare. Se andate al Louvre, constaterete che cinesi, russi e altre etnie low cost si divertono molto di più a visitare il centro commerciale del Carrousel che non a scarpinare per le sale di pittura fiamminga del Seicento. Se andate agli Uffizi vedrete le suddette orde correre per le stanze, ignare dei capolavori del Rinascimento e seguendo la freccia che indica: “Leonardo”. Vogliono farsi un selfie, ma solo con lui. E i geniali allestitori degli Uffizi, Leonardo l’hanno piazzato all’ultima sala. Dopo di che, fuori dalle balle, andate a strafogarvi di lampredotto per il bene dei commercianti, tanto il biglietto lo avete pagato. Così evitate di rovinare i quadri col vostro vapore acqueo. E’ un’idea realistica per salvare l’arte, i musei e pure il fatturato. Solo che non piace a Rizzo. E figuratevi se a fare il ministro della Cultura giallo-verde arriva un bieco conservatore come Montanari.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"