Mi manda Emiliano

Maurizio Crippa

Un runner barese, Sabino Rinaldi a 59 anni ha corso la Maratona di Londra in 3 ore e 19 minuti. Un ottimo tempo. Peccato avesse tagliato

Avvelenati ancora come siamo per Dorando Petri, ci verrebbe da dire: perché no? Arrangiatevi maledetti albionici, voi e le vostre regole dello sport. Però, ultimamente, ci ha preso anche questa fregola inspiegabile per gli arbitri, e il fact checking, e che bisogna rispettare quelli davvero competenti, fossero pure corridori a piedi. E allora, un po’ perplessi lo siamo. C’è questo runner barese, Sabino Rinaldi si chiama, ha 59 anni ed è pure presidente di una Associazione sportiva in quel di Puglia. Il 22 aprile ha corso la Maratona di Londra in 3 ore e 19 minuti, con uno sprint nella seconda parte che manco i migliori olimpionici della categoria si sognerebbero di fare. Solo che quei carognetta precisini del Times hanno mangiato la foglia e sono andati a controllare: il nostro maratoneta e altri tre furboni avevano tagliato, una scorciatoia di 16 km. Lui s’è giustificato con un’allegria da tarallucci e vino, “ero a Londra per divertirmi – ha detto – non per guardare il cronometro”. Ben trovato, vecchia talpa. Avrebbe potuto anche dire, con maggior credibilità: mi ero allenato schivando il percorso pugliese del Tap, perché è troppo pericoloso. Oppure: con tutti gli alberi che avete qui a Londra, c’era il serio rischio che ve li contagiassi con la fastidiosa Xylella. O anche: eh niente, era un percorso istituzionale che mi aveva suggerito D’Alema su Google-Mdp. Ma poi, per essere franco, sincero e pugnace come uno della sua regione dovrebbe essere, gli bastava dire: ma che volete, mi manda Emiliano.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"