Grand Pride wedding, piu“ di 100 sposi a Toronto (foto LaPresse)

Sarà peggio diventare lesbica all'università o “neutra” al Quirinale?

Maurizio Crippa

L’ateneo di Udine, una lettera del padre, la "piaga del gender" e una domanda

Da nove mesi l’ha perduta, questa figlia bianca e vermiglia, non la vede, non la sente, non sa più nulla, questo papà lacerato. E nel dolore non si entra, sul dolore non si scherza. Non che sia morta, o sia stata inghiottita dal Nulla come le ragazze di Hanging Rock, questa ventiseienne. Solo che da “nove mesi vive in simbiosi (parassitosi sarebbe più corretto) con un’altra sodomita come lei”, ha scritto il papà a un sito online, “letteralmente fagocitata dalla piaga del gender e dell’omosessualità dilagante”. E nemmeno sulle concezioni del mondo e della vita, bisognerebbe entrare. Solo che la colpa, in questa storia che viene dal Friuli (non dite che è colpa della Serracchiani, aspettate) secondo il papà non è solo dei tempi, e dei costumi. E’ dell’università di Udine. Perché è per colpa dell’ateneo che “potrebbe essersi concretizzata in lei questa perversa pazzia”. Dacché l’università in cui la figlia studia è l’unica in Italia a prevedere il doppio libretto per gender (forse bastava la doppia nazionalità friulana/giuliana) e lì deve essere stata adescata da militanti dell’ideologia Lgbt. Alla ragazza di Un complicato atto d’amore di Miriam Toews era servito molto meno, per fuggire dalla sua patria natale mennonita. Ma ammettiamo pure, sarà colpa dell’università. Però se la poveretta avesse frequentato il Quirinale, e vedi un po’, diventava “neutra”?

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"