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Lettera a Travaglio

Massimo Bordin

Liberale a chi? Caro direttore del Fatto, in un mondo di Montanelliani e liberal di ogni ordine e grado non ho medaglie di stagnola di questo tipo nel cassetto

Passato il weekend resta la scia delle polemiche su Freccero, sul ritorno in Rai di Daniele Luttazzi, sulla collocazione di Luca Bizzarri Paolo Kessisoglu. Altro preme e la faccenda può restare in stand-by senza per questo uscire di scena. Tocca però rispondere al direttore del Fatto che ha citato questa rubrica. Naturalmente si è trattato di una citazione critica e questo non può che rassicurarci. Secondo tradizione l’argomentazione criticata era rovesciata nel suo assunto per meglio essere confutata. Ma il punto non è nemmeno questo. Il punto è che Travaglio mi definisce polemicamente “sedicente liberale”. Non posso accettarlo. La realtà è che mai mi sono presentato a qualcuno come un liberale, non ho questa pretesa, in un mondo di Montanelliani e liberal di ogni ordine e grado non ho medaglie di stagnola di questo tipo nel cassetto. 

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