Carlo Bonomi (foto LaPresse)

Bonomi for president

Roberto Maroni

Giovedì scorso, alla Scala, applausi convinti hanno accompagnato la relazione del numero uno di Assolombarda. Un vero manifesto di idee e proposte per la crescita sostenibile

Alla Scala di Milano, giovedì scorso, è andata in scena un’opera insolita: l’assemblea di Assolombarda, la più importante associazione industriale d’Italia. Sul palco il presidente Carlo Bonomi che, nel tempio della musica, ha intonato al premier Conte un’aria magistrale. Non solo per le citazioni da manuale (“A Roma spadroneggia un piccolo gruppo di padreterni, i quali ignorano in special modo la verità fondamentale: che ognuno di noi deve confessarsi ignorante di fronte al più umile produttore, il quale rischia lavoro e risparmio nelle sue intraprese”, Luigi Einaudi), ma soprattutto per la passione genuina in difesa dei ceti produttivi e la disponibilità autentica al dialogo. Senza pregiudizi, ma anche senza sconti. Quella di Bonomi è stata un’interpretazione autentica della concretezza ambrosiana. Applausi convinti hanno accompagnato la sua relazione, un vero manifesto di idee e proposte per la crescita sostenibile. “Basta misure inutili, costose, inique, incapaci di produrre effetti sul pil”. “Non parlateci di nuovo umanesimo e rinascimento, questa volta stupiteci”. Come? Bonomi dà la risposta: non un elenco di 29 proposte diverse, ma una lista di poche e concrete priorità. Eccole: ripristino integrale di Industria 4.0, rilancio di opere pubbliche e infrastrutture, abbattimento drastico del cuneo fiscale per aumentare occupabilità e stipendi. Ovazione dagli imprenditori in sala. E qualcuno ha gridato: BONOMI FOR PRESIDENT. Di Confindustria, almeno per ora. Stay tuned.

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