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No impresa, no party

Roberto Maroni

Un suggerimento all’amico Matteo Salvini: se il governo dura, metti al Mise qualcuno che conosca il mondo delle imprese. E che le aiuti a crescere, non a chiudere

“Io sono di Milano e mi chiedo: che facciamo? Chiudiamo le fabbriche della Lombardia per tutelare la salute delle persone? La questione dell’inquinamento è fondamentale, ci mancherebbe, ma in un paese avanzato si può, anzi, si deve far coesistere lavoro e ambiente senza improvvisare solu- zioni fantascientifiche”. Massimo Garavaglia, ottimo viceministro del Mef, commenta con parole chiare la disastrosa gestione del caso Ilva (con il sito che a settembre chiuderà) fatta da Di Maio. La sua manifesta incapacità a gestire dossier complicati (Ilva, Alitalia, Tap) è ormai un trending topic. Leggere per credere: “Nella cultura politica del ministro Di Maio è facile riscontrare un pregiudizio di fondo nei confronti dell’impresa e della libera iniziativa”. “Nessuno dice che gli imprenditori sono liberi da colpe, ArcelorMittal ha promesso piena occupazione a Taranto e parte già con la cassa integrazione, ma far fuggire le imprese o affossarle non è il modo per mantenere lo sviluppo”. “La vera missione del M5s pare ormai essere quella di affondare ciò che c’è dell’imprenditoria che opera in Italia, in nome di una vendetta epocale contro un capitalismo considerato di rapina”. “Di Maio vuole foodorizzare il sistema delle imprese, vuole cioè indurlo a mollare e, se straniero, a non investire più in Italia”. Che dire? Un suggerimento all’amico Matteo Salvini: se il governo dura, metti al Mise qualcuno che conosca il mondo delle imprese. E che le aiuti a crescere, non a chiudere. Stay tuned.